Dalla Commissione europea è arrivato il via libera al pagamento della terza rata del Pnrr italiano e anche alla revisione mirata del piano relativa alla quarta richiesta di pagamento. A seguito di una valutazione delle modifiche proposte dall’Italia, la Commissione ha concluso che il piano italiano è ancora conforme ai criteri stabiliti nel regolamento Rrf. Il Consiglio avrà ora, di norma, quattro settimane per adottare l’approvazione da parte della Commissione delle modifiche proposte dall’Italia alla quarta richiesta di pagamento.

A sette mesi dalla richiesta (e dopo le 10 modifiche decise due settimane fa per salvare la quarta rata del Pnrr) arriva così lo sblocco della terza rata da 18,5 miliardi di euro (tagliata di mezzo miliardo, dopo il governo ha rimandato l’obiettivo sugli studentati). La Commissione Ue nelle scorse settimane aveva contestato diversi interventi ammessi a finanziamento. Dal piano originario, dopo le modifiche del governo, escono 9 progetti per un valore di 15,9 miliardi su 191,5, soldi che saranno impiegati per altre misure realizzabili entro il 2026. Oggi, così, la Commissione ha approvato una valutazione preliminare positiva di 54 traguardi e traguardi collegati alla terza richiesta di pagamento dell’Italia nell’ambito del Recovery and Resilience Facility, lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU. Ha inoltre approvato la revisione mirata del piano dell’Italia, relativa alla quarta richiesta di pagamento. La Commissione ha ora inviato al Comitato economico e finanziario (EFC) la sua valutazione preliminare positiva dei traguardi e degli obiettivi raggiunti in modo soddisfacente dall’Italia, chiedendone il parere. Il parere del CEF, da fornire entro un massimo di quattro settimane, dovrebbe essere preso in considerazione nella valutazione finale della Commissione. A seguito dell’adozione della decisione da parte della Commissione, potrà avvenire il pagamento di 18,5 miliardi di euro all’Italia.

“Continueremo a essere al fianco dell’Italia in ogni passo necessario per assicurare che il Piano sia un successo italiano ed europeo: avanti tutta con Italia domani”, ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “L’Italia – ha aggiunto – ha mostrato molti progressi nel portare avanti riforme cruciali e gli investimenti previsti dal suo Pnrr”. Nel suo messaggio von der Leyen cita, tra le azioni previste nel Pnrr italiano, la riforma del sistema sanitario, di quello fiscale e della giustizia, nonché gli investimenti nei servizi digitali pubblici e nella maggiore sostenibilità dei trasporti pubblici. Ma anche la possibilità di dare nuovo slancio allo sviluppo dei servizi e del commercio grazie alla legge sulla concorrenza. “Una volta che anche gli Stati membri avranno dato luce verde, l’Italia riceverà 18,5 miliardi dal NextGenerationEu” conclude von del Leyen ricordando che la Commissione ha anche adottato il suo parere favorevole alle modifiche richieste per gli obiettivi della quarta tranche. “Oggi compiamo due importanti passi avanti con l’attuazione del piano di ripresa e resilienza dell’Italia”, ha sottolineato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni: “Una volta completate le procedure necessarie, l’Italia riceverà 18,5 miliardi di euro per continuare a sostenere lo sviluppo economico del Paese in questi tempi difficili. Nel frattempo – ha aggiunto Gentiloni – la nostra valutazione positiva delle modifiche mirate agli impegni per la quarta rata aprirà la strada all’Italia per presentare tale richiesta dopo la pausa estiva”.

E il governo italiano esulta. “Sono molto soddisfatta della decisione di oggi della Commissione europea”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea”, aggiunge Meloni che ringrazia la presidente von der Leyen e i suoi ministri. Soddisfazione per la decisione e apprezzamento per le parole di von der Leyen esprime anche il Ministro per gli Affari europei e per il Pnrr, Raffaele Fitto: “Le decisioni prese oggi sono il risultato di un lungo confronto costruttivo tra il governo italiano e la Commissione, e il frutto di un eccezionale lavoro svolto dai nostri uffici e da tutte le amministrazioni. Continueremo la stretta cooperazione con la Commissione sulle modifiche della restante parte del Piano, incluso il REPowerEU”, ha concluso Fitto.

Fino a oggi Roma ha ricevuto da Bruxelles quasi 67 miliardi di euro per sostenere gli interventi inseriti nel piano: i primi 24,9 miliardi sono stati erogati ad agosto 2021 in forma di pre-finanziamento (pari al 13% del totale), suddivisi in 9 miliardi a fondo perduto e 15,9 di prestiti. La prima rata da 21 miliardi é poi arrivata ad aprile 2022, distribuita in 10 miliardi di sovvenzioni e 11 di prestiti. Un importo di egual misura e identica ripartizione è stato incassato a dicembre 2022 per la seconda tranche. Dopo l’accordo con la Ue non cambia l’importo complessivo di terza e quarta rata previste per il 2023 (35 miliardi di euro), ma cambia la ripartizione. La terza rata ha 54 obiettivi (invece dei 55 previsti dal cronoprogramma) per 18,5 miliardi di euro (invece di 19). Mentre per la quarta gli obiettivi diventano 28 (invece di 27) per 16,5 miliardi (invece di 16). Per quanto riguarda le prossime tappe, il governo ha più volte chiarito che non esiste una scadenza semestrale per la richiesta dei fondi Ue, bensì il vincolo da rispettare sono due richieste all’anno, non necessariamente ogni sei mesi. Inoltre, la rimodulazione del Pnrr rivedrà diversi obiettivi, a partire da quelli legati alla quinta rata da 18 miliardi. Saranno chiesti nei primi giorni del 2024, dopo aver completato gli obiettivi entro l’anno. Sempre nel 2024 il governo potrà chiedere anche la sesta rata, da 11 miliardi. Mentre nel 2025 sul tavolo ci sono la settima da 18 miliardi, e l’ottava da 11 miliardi. Le ultime due nel 2026: la nona da 13 miliardi e la decima da 18,1 miliardi.

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