“Ci sono alcuni studi che individuano un legame tra alcune forme di linfoma e il tatuaggio colorato”, prosegue la dermatologa. “Esiste però un altro pericolo, spesso trascurato: i tatuaggi di grandi dimensioni possono inglobare i nei e renderli meno visibili e controllabili. Il melanoma, tumore altamente pericoloso che deriva dalle cellule che producono la melanina, non sempre nasce da un neo, ma può insorgere su una pelle sana: se quella zona è tatuata, può risultare difficile la diagnosi precoce”.
La dottoressa Romano, più in generale, suggerisce, quando si decide di fare un tatuaggio, di cautelarsi contro il rischio di infezione rivolgendosi prima di tutto “a un professionista serio, che garantisca le condizioni igieniche e usi materiali autorizzati, senza cedere alla tentazione di farsi tatuare per strada o in spiaggia come si vede fare a volte”. Ricordiamo che il tatuatore è un professionista che ha ricevuto l’autorizzazione dalla ASL, ed è tenuto al rispetto delle regole igienico-sanitarie; deve acquistare i pigmenti – colori atossici e pigmenti organici naturali – da canali ufficiali e non da mercati paralleli.

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Allarme inchiostri per tatuaggi contaminati da patogeni, interviene la Food and Drug Administration. L’esperta: “Possono trasmettere epatiti o AIDS”

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