Musica

Vasco Rossi a Bologna, il Che Guevara del rock avvisa tutti: “I politici raccontano favole, la musica deve provocare le coscienze per rimanere svegli” – Lo show e la scaletta

Oltre 800 concerti alle spalle, più di 13 milioni spettatori, un repertorio di circa 200 canzoni, molte delle quali sono entrati di diritto nella storia della musica italiana. "Sono qui per portare un po’ di gioia, solidarietà ed energia all’Emilia Romagna ferita, - ha detto il rocker - terra straordinaria di gente fiera e orgogliosa che non molla mai, siete fantastici, ce la farete tutti. Forza Romagna!"

di Andrea Conti

Guardami in faccia quando mi parli!”. Vasco Rossi guardava dritto negli occhi il suo popolo di 40mila fan, accorsi ieri allo Stadio dall’Ara di Bologna, per la prima di quattro tappe sold out. Il rocker ha battezzazzto il live iniziando eccezionalmente con una ballad (è successo una sola altra volta a Imola, nel 1998, con “Quanti anni hai”) con la sua “Dillo alla luna” che mancava in scaletta dal 2012 ed era contenuta nell’album “Liberi liberi” del 1989. L’artista si è rivolto proprio ai giovani: un invito a stare in guardia in un momento difficile, come quello che stiamo vivendo. Vasco lo scriveva già nel 1989: “La voglio in faccia la verità e se sarà dura. La chiamerò sfortuna”. C’era una emozione speciale e non solo perché l’artista ha aperto le danze nella sua Regione, ma anche per l’omaggio sentito fatto durante il concerto alle vittime dell’alluvione: “Sono qui per portare un po’ di gioia, solidarietà ed energia all’Emilia Romagna ferita, – ha detto il rocker – terra straordinaria di gente fiera e orgogliosa che non molla mai, siete fantastici, ce la farete tutti. Forza Romagna!”.

Insomma Vasco non dimentica i suoi corregionali, non dimentica i più giovani e anche sulla politica ha qualcosa da dire, non è un caso che su “C’è chi dice no” appaia con il volto raffigurato con il basco e in rosso come Che Guevara. In scaletta c’è “T’immagini”, che mancava dal 2009, in cui Vasco con il suo inconfondibile sarcasmo politico ha puntato il dito, parafrasando il testo del brano: “Meloni, Berlusconi, Salvini… Sono favole!“, ma ce n’è anche per i comunisti e i Cinque Stelle, anche loro “sono favole”.

In scaletta torna anche una delle canzoni più belle del repertorio di Vasco, stranamente poco eseguita, come “Ogni volta“, (l’ultima volta che l’ha cantata è stato a Modena Park nel 2017), altra sorpresa con “Domani sì, adesso no” (dall’album “Cosa succede in città” del 1985 e di nuovo live dopo 30 anni. Era la canzone con cui apriva i concerti nel 1985), c’è anche una new entry dall’ultimo album “Siamo qui” ed è “Un respiro in più”, l’ingresso inedito di “Non sei quella che eri” (da “Vivere o niente” del 2011) e un medley di 20 minuti di 7 canzoni (“Come nelle favole“ / “Non l’hai mica capito“ / “Cosa ti fai“ / “Il blues della chitarra sola“ / “Ormai è tardi“ / “Incredibile romantica“ / “Ridere di te“). Piccole chicche sparse in quasi tre ore di show (26 brani più il medley di 7 canzoni) con cui il rocker ha scaldato il pubblico su una scenografia imponente, creata da Gio’ Forma sul palco da 70 metri larghezza e 26 metri di altezza, maxischermi a V con pedana palco centrale che entra sul prato. La festa è proseguita col rock di “Stendimi”, “Rock’n roll show” e le ballad immancabili come “Vivere”, “Canzone” (eseguita interamente), “Se ti potessi dire” e l’intensa “Una canzone d’amore buttata via”. Non mancano gli evergreen “Siamo solo noi”, “Sally” e “Vita spericolata”, Dopo i classici fuochi d’artificio sulle note del brano cult “Albachiara”, i riflettori si sono spenti con Vasco che ha strappato una promessa: “C’è sempre l’estate prossima. Se non arriva la fine del mondo, ci rivediamo a giugno, tra un anno”. In previsione per il 2024 c’è un mese dedicato tutto a San Siro di Milano, si parla di dieci date. Per questo tour si sottolinea una scelta musicale calibrata tra rock, ironia, provocazione, irriverenza, arrangiamenti asciutti e soprattutto molto divertimento condito da “sax and rock’n roll”. Oltre 800 concerti alle spalle, più di 13 milioni spettatori, un repertorio di circa 200 canzoni, molte delle quali sono entrati di diritto nella storia della musica italiana. Non c’è da stupirsi se la febbre per Vasco Rossi è ancora altissima. I numeri parlano chiaro: 450mila biglietti venduti per undici date in cinque città. Nessuno come lui.

VASCO A FQMAGAZINE: “LA POLITICA? RACCONTA SOLO FAVOLE. OGNUNO PENSA AI PROPRI INTERESSI”
Abbiamo incontrato il Blasco prima del concerto, più carico che mai ha analizzato la situazione sociale e politica del momento: “Guardiamo in faccia la realtà. Oggi la narrazione che c’è nell’aria è edulcorata – ha affermato -. Dicono che le cose vanno tutto bene, in realtà c’è chi mira solo al consenso. La verità è che in ballo ci sono problemi anche importanti della gente e quelli deve risolvere. Cosa può fare la musica? Può portare gioia, energia, voglia di vivere, lottare, commuovere, coinvolgere e convincere. Io sono sempre stato un provocatore laddove l’artista deve provocare le coscienze per rimanere svegli, bisogna svegliarle e coscienze! Chi capisce capisce, chi non capisce, si innervosisce, che va bene lo stesso almeno si sveglia…”.

Noi di FqMagazine abbiamo chiesto all’artista del messaggio di “T’immagini” e lui ha confermato: “La politica racconta favole. Sento dei gran bei discorsi che poi rimangono discorsi e non si tramutano in decisioni con soluzioni reali. Tutti raccontano delle favole. Non so chi salverei perché le favole le raccontano quasi tutti. Ascoltavo Pannella, io sono un radicale. È vero che cito Meloni Salvini, i comunisti… Ma insomma Destra e Sinistra a me non me ne frega un cazzo. I politici fanno solo i loro interessi personali per prendere i voti e raccontano un sacco di stronzate. Siamo un Paese piccolissimo, è una grazia se siamo in Europa. Si parla della grandeur del nostro Paese che io non vedo. L’Italia non conta niente nel mondo”. Così parlò Vasco, una visione lucida del panorama attuale e delineata con un coraggio che pochi altri artisti italiani hanno.

IL TOUR CONTINUA E ARRIVA ANCHE UN LIBRO DI POESIE
Dopo la data zero di Rimini e il battesimo a Bologna il 6 giugno, Vascolive2023 prosegue in tour il 7, 11 e 12 giugno sempre allo Stadio Dall’Ara, il 16 e 17 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, il 22 e 23 giugno allo Stadio Barbera di Palermo, il 28 e 29 giugno allo Stadio Arechi di Salerno. Esce a luglio “Vivere/To Live”, libro d’arte a tiratura limitata, pubblicato da Galleria Mazzoli nella collana libri di poesia. Nel volume gli estratti dalle canzoni di Vasco e altri testi per la prima volta tradotti in inglese per il mercato americano con i contributi dei poeti Nanni Cagnone e Paul Vangelisti e alcune illustrazioni.

LA SCALETTA 1. Dillo alla Luna 2. Stendimi 3. Rock’n’roll show 4. Non sei quella che eri 5. Ogni volta 6. Domani sì, adesso no 7. Ti prendo e ti porto via 8. Una canzone d’amore buttata via 9. Un respiro in più 10. Manifesto futurista della nuova umanità 11. Interludio 2023 / Echo Lake 12. XI comandamento 13. C’è chi dice no 14. Gli spari sopra 15. Se ti potessi dire 16. Vivere 17. T’immagini 18. Rewind 19. Siamo soli 20. Canzone 21. L’amore l’amore BIS 22. Medley 2023: Come nelle favole / Non l’hai mica capito / Cosa ti fai / Il blues della chitarra sola / Ormai è tardi / Incredibile romantica / Ridere di te 23. Sally 24. Siamo solo noi 27. Vita spericolata 28. Albachiara

Vasco Rossi a Bologna, il Che Guevara del rock avvisa tutti: “I politici raccontano favole, la musica deve provocare le coscienze per rimanere svegli” – Lo show e la scaletta

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