Ci sono “75 torrenti da mettere in sicurezza” e “1039 pagine di espropri”. Così recitano alcuni dei cartelli dei manifestanti che richiamano l’attenzione sulla ricaduta territoriale della grande opera, altrimenti completamente bypassata dal convegno “Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia”, organizzato dalla Cisl. Convegno a cui partecipa anche Matteo Salvini: “Sono arrivato in macchina, ho sentito “Salvini merda”, quindi è un dibattito ingegneristico di assoluta importanza…”, ha commentato il leader del Carroccio. Ma quella dei No Ponte è una contestazione che resta lontana dal convegno, completamente ristretta al di là dei tornelli della Caronte&Tourist. L’incontro, del resto, il primo organizzato a Messina da quando è stato rilanciato il progetto della grande opera, resta a tutti gli effetti ai margini della città e in una zona blindatissima. Si tiene sulla nave Eolo, un traghetto ormeggiato alla rada San Francesco, in concessione al vettore privato e non su quelle di Rfi, nonostante al convegno sia previsto l’intervento dell’amministratore delegato del Gruppo Fs, Luigi Ferraris.

Quella della rada San Francesco, in concessione alla Caronte& Tourist, è di certo una location adatta a tenere confinatissima la protesta: i partecipanti arrivano attraverso il percorso riservato alle macchine di passeggeri che si imbarcano, un ingresso in auto controllato da una pattuglia dei Carabinieri, mentre quello pedonale resta completamente serrato e i passeggeri in procinto di imbarcarsi per la Calabria vengono fatti passare da un altro accesso. Di fronte ai tornelli chiusi si schiera una fila di agenti pronti a contenere la protesta di un centinaio di persone, che si limita a cartelli e cori, ma nessuno tenta di forzare il confine. E al di qua dei cancelli non restano confinati solo i contestatori ma anche tutto il resto della città: il convegno organizzato dalla Cisl non prevede nessun intervento istituzionale delle due città che saranno interessate dai lavori e dagli espropri.

L’unico messinese che interviene al convegno è l’armatore Vincenzo Franza, ospite a bordo di uno dei suoi traghetti. Nelle stesse ore la Caronte, di cui Franza è presidente, ha subito un sequestro di 30 milioni di euro e di 3 traghetti non a norma per i disabili, nonostante avessero dichiarato la conformità in sede di gara. Si tratta di una seconda tranche di indagini: già 3 traghetti erano stati sequestrati nel 2020. La prima accusa riguardava le ipotesi di reato di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falso ideologico e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione siciliana. Oggi l’esito di questa nuova tranche, per la quale la procura di Messina ipotizza la responsabilità amministrativa della società di navigazione. In questo contesto, di fronte a un pubblico selezionato, hanno parlato il presidente della regione Sicilia, Renato Schifani, quello della Calabria, Roberto Occhiuto, e Luigi Ferraris, amministratore delegato Gruppo Fs.

E mentre Salvini sciorinava i benefici green del Ponte sullo Stretto, le polemiche non restavano appannaggio dei contestatori: “Ho letto e riletto il programma della iniziativa promossa dalla Cisl. Sono basito. Unire l’Italia facendo a meno dei Comuni e della comunità di Messina, Reggio, Villa? Unire l’Italia ipotizzando di bypassare le realtà che si affacciano sullo Stretto con l’aggravante – da onta – della esclusione, non solo nella riflessione e dal confronto ma persino dai saluti istituzionali? Unire l’Italia tagliando fuori i rappresentanti del governo e del civico consesso cittadino, della Università, della Camera di Commercio, della Autorità di Sistema portuale, degli ordini e delle categorie professionali?”: così, con un post sui social, apre la polemica Emilio Fragale, ex city manager a Messina durante la sindacatura di Francantonio Genovese (che ha una quota della Caronte&Tourist). E Fragale insiste: “Non è leggerezza o superficialità. È disegno. È prospettiva. È obiettivo. A me non sfugge la dimensione internazionale dell’opera, del progetto, della intrapresa, dell’impegno economico-finanziario, della esecuzione, tuttavia mancu accussì. Chi sarà presente asseconderà un messaggio dichiarato: siete periferia dell’Impero!”. Le polemiche, dunque, viaggiano su più livelli. Mentre tra i contestatori ai tornelli era presente anche l’ex sindaco di Messina, Renato Accorinti, il sindaco scalzo che nel 2013 vinse le elezioni e fu portato in trionfo verso il palazzo comunale mentre indossava la maglietta No Ponte.

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