Venezia, una città per sua natura difficile per chi deve confrontarsi ogni giorno con le barriere architettoniche. E proprio per questo stupisce per la sua complessiva inclusività. Soprattutto sui mezzi di trasposto via acqua. Continua l’inchiesta a puntate de ilfattoquotidiano.it sul tema dell’accessibilità del trasporto pubblico locale per i passeggeri a ridotta mobilità: l’obiettivo è realizzare una serie di focus, dedicati alle principali città italiane. Se hai una segnalazione scrivici a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it. Questa puntata si focalizza sulla città del dogi. Qui il trasporto risulta, considerate le oggettive difficoltà strutturali della città lagunare, tutto sommato abbastanza inclusivo per le persone con disabilità motoria e sensoriale ma ci sono anche degli aspetti da migliorare come le pedane dei bus spesso non funzionanti.

“Venezia può essere considerata la città dove la barriera architettonica regna sovrana. Detto ciò, paradossalmente il mezzo di trasporto locale più utilizzato per gli spostamenti, il vaporetto, ti permette di raggiungere senza problemi il 90% del territorio cittadino”. A dirlo a ilfattoquotidiano.it è Alessandra Bondavalli, donna 39nne con disabilità motoria dalla nascita, che si sposta in carrozzina prendendo molto spesso i mezzi di trasporto lagunari e divenuta esperta sul tema.

La fotografia della situazione attuale del trasporto pubblico del capoluogo veneto è considerata “abbastanza soddisfacente” anche da Fabio Tonicello, associato della sezione di Venezia dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm).

La condizione del trasporto locale richiede alcuni distinguo che tengano conto della peculiarità della città, in sé, e del territorio comunale e provinciale per esteso. “La città di Venezia, unica nel suo genere, comporta difficoltà strutturali agli spostamenti, che rendono critica il movimento di persone con disabilità e a ridotta mobilità. Gli spostamenti per lo più sono effettuati tramite le normali linee dei vaporetti, con l’accortezza, in caso di dislivello tra l’imbarcadero ed il natante, dovuto alla variabilità della marea, di utilizzare apposite rampe metalliche, con l’aiuto del personale imbarcato”, spiega Tonicello. È inoltre possibile, gratuitamente, usufruire di trasporto marittimo dedicato, su prenotazione, tramite aziende convenzionate con la Regione Veneto. Ad esempio, con Uildm Venezia e i Gondolieri Solidali è stata messa a disposizione anche una gondola adatta ad ospitare persone in carrozzina. Ogni pontile è inoltre munito di pedana d’acciaio removibile utilizzabile al momento del bisogno con l’aiuto del personale addetto.

“Per quanto riguarda il territorio della terraferma veneziana, invece, gli spostamenti risultano agevoli per le tratte servite dal tram; gli autobus dell’azienda locale, l’ACTV, sono tutti dotati di rampa mobile d’accesso, anche se in rari casi può rendersi necessario attendere la corsa successiva, in caso di inconveniente “tecnico” (leggesi pedana non funzionante)”, afferma Tonicello. Il Comune mette a disposizione un servizio di trasporto, per motivi di lavoro, alle persone con disabilità che operano all’interno del territorio. “Per quanto riguarda la terraferma il servizio taxi è buono”, racconta Bondavalli. Il servizio taxi consente il trasporto di donne e uomini disabili, anche se meglio anticipare di qualche ora la richiesta in fase di chiamata. “L’utilizzo dell’autobus a volte è più problematico, c’è l’obbligo di accompagnamento a bordo del passeggero a ridotta mobilità, ma – continua Bondavalli – gli ultimi modelli di tram arrivati non presentano alcuna barriera e sono piuttosto facili da usare”.

Grazie al progetto STACCO poi, la Regione Veneto, avvalendosi della collaborazione delle associazioni del Terzo Settore, fornisce gratuitamente trasporti per l’accompagnamento a strutture mediche, socio-sanitarie o di aggregazione. Cosa fare per migliorare i servizi di trasporto locale per tutti? “Credo sia doveroso apportare alcuni miglioramenti, ad esempio non tutti gli autobus sono muniti di pedana manuale che richiede una minor manutenzione e ti assicura la salita e discesa dal mezzo senza trovarsi in situazioni difficili”, evidenzia Bondavalli. “Farei – aggiunge – una netta distinzione in quanto a differenza dei vaporetti negli autobus è necessario essere accompagnati e questo può limitare l’ipotetica autonomia della persona. Ho comunque riscontrato negli ultimi anni una crescita della sensibilità verso il tema della disabilità e un conseguente miglioramento dei servizi presi in esame”.

Non sempre il trasporto pubblico in provincia di Venezia è inclusivo e occorre spesso l’intervento del Terzo settore. “Va fortemente evidenziato il quotidiano apporto delle associazioni di volontariato che, con notevole sforzo ed impegno, grazie all’aiuto di autisti volontari, si fanno carico delle esigenze di mobilità delle persone più fragili”, dice a ilfattoquotidiano.it il socio rappresentante della Uildm Venezia. “Qui la situazione, visto l’aumentare dei bisogni e dei contesti di difficoltà, nonché l’incremento dei costi di carburanti e manutenzione mezzi, e – purtroppo – la diffusa diminuzione della risposta di persone che offrano del loro tempo, richiede un’attenzione particolare da parte di tutti: Stato, cittadini, enti pubblici, realtà private, media. Si sente forte il bisogno di sinergia e partecipazione per consentire sempre un servizio di trasporto accessibile a 360 gradi”, conclude Tonicello.

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