Il grande ritorno di Zucchero sulle scene si è consumato lo scorso 30 maggio alle Terme di Caracalla per la prima italiana del “World Wild Tour“. Quasi 3 ore di musica suonata da una super band e con una scaletta senza sbavature. Da “Spirito nel buio” a “Libidine”, il cantautore non si è risparmiato un secondo e neanche il suo pubblico, che su “Partigiano Reggiano”, “13 buone ragioni” e “Baila” si è letteralmente scatenato. Poi, sulle note di “Pene”, Zucchero si è girato verso la propria band e, come un direttore d’orchestra, ha indicato attacchi e pause ai vari strumenti e anche alla sublime corista Oma Jali, voce potente e travolgente. Così come è stato travolgente lo Sherrita Duran Gospel Choir, che ha reso ancora più internazionale un concerto già di per sé dai suoni caldi e trascinanti.

“OMAGGIO LA ROMAGNA CON LA MUSICA, NO ALLA RETORICA”
Inevitabile, inoltre, il riferimento da parte di Zucchero alla terribile alluvione che ha colpito la sua Emilia Romagna. In modo delicato, attraverso la musica, il cantautore ha mandato un messaggio di speranza, come spiegato da lui stesso durante la conferenza stampa dopo il concerto: “In ‘Let it Shine‘, che era dedicata a New Orleans, la mia seconda città del cuore, ho cambiato il testo e ho detto ‘Ho visto la mia terra’ invece del ‘Mississippi‘. Non ho voluto dire altro. Ognuno dice la sua, cosa mi metto a fare io? A dare le mie opinioni, a scadere nella retorica? Cosa vuoi dire di più?”.

“DA BUCAREST VOLERÒ A ITALIA LOVES ROMAGNA”
Poi, parlando di Italia Loves Romagna – il concerto evento per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione che si terrà a Campovolo il 24 giugno – Zucchero ha affermato: “Non potevo dire di no. La sera prima sarò a Sofia e poi tornerò a Bucarest, ma lo faccio super volentieri, come fai a non esserci?” . Ferdinando Salzano di Friends&Partner ha raccontato: “Ci vuole coraggio da parte nostra perché abbiamo solo 24 giorni per vendere i biglietti del concerto-evento. Lo abbiamo fatto per un semplice motivo: l’emergenza dell’alluvione è differente da quella del terremoto. Quando arriva il sole, pensi che in quel momento l’emergenza non ci sia più. E invece no. L’Arena di Campovolo è modulabile, in questo momento siamo partiti bene. Abbiamo superato i 20mila biglietti, quindi è un buon dato. Io sarei felice di 50mila persone. Noi useremo il palco di Zucchero, questo è un plauso a lui. Lavoreremo tutti per ottimizzare. Il cast? Al momento è quello che si conosce”.

“CI SONO TROPPE COSE BRUTTE MA SPERO ANCORA”
Parola nuovamente a Zucchero, che ha presentato la propria visione sull’attualità ma anche su alcuni fatti che lo hanno colpito particolarmente, anche nel privato: “L’anno è iniziato con un momento di rabbia, incredulità e dolore: il funerale di Jeff Beck. Questa è stata una notizia incredibile perché fino a 2 settimane prima era ok, c’eravamo anche parlati. C’era l’idea di fare qualcosa insieme. Si può morire per una meningite, ancora di questi tempi?”. E poi: “Questo momento? È tutto così terribilmente noioso. Non si muove niente. Succedono troppe cose brutte e poche belle, ovviamente spero sempre in un raggio di luce. Ci sono delle forze oscure – le guerre, i conflitti, le pesanti disarmonie del mondo – ancora che aleggiano. E ovviamente i disastri della Romagna che fanno riflettere. Io non vedo ancora la primavera, speriamo che arrivi presto”.

“IL POLITICALLY CORRECT? NON ME NE FREGA NIENTE”
Mentre sulla politica ha ironizzato: “L’armocromia di Elly Schelin? Sono tutte ca*ate che non ho mai seguito. A Sanremo andavo vestito da tonno”. E sulla polemica legata al concerto di Springsteen a Ferrara non ha avuto dubbi: “Lo conosco, secondo me non sapeva nulla. Ma non ho seguito molto, ero in viaggio. Comunque lui non è uno che fa finta”. Senza peli sulla lingua, ancora, quando gli è stato chiesto cosa ne pensa del politically correct, anche nei testi delle canzoni: “Non me ne frega un ca**o. Ci fu un articolo di un vostro collega che mi fece pensare a questa cosa: che ci sono miei brani definiti ‘sublimi’ e altri definiti ‘da osteria’, con doppi sensi. Io dico che allora bisognerebbe essere un po’ più aggiornati e studiare un po’ di più sulla storia del blues, del soul”.

“HO INVITATO SALMO AL MIO LIVE A CAMPOVOLO”
Quindi, rimanendo sulla musica, ha rivelato qualcosa di più sui due concerti del 9 e il 10 giugno alla RFC ARENA di Reggio Emilia (Campovolo): “Ci saranno brani che parlano delle mie radici, se vogliamo anche ‘minori’ perché non utilizzati come singoli. Ospiti? Ci ho pensato ma mi sono detto: ‘Vorrei fare a casa mia un concerto mio‘. Alla fine ho invitato Salmo per il concerto del 9 giugno, perché mi è piaciuta molto la versione che ha fatto del Diavolo In Me (a Sanremo 2023, ndr). Ci sono queste cose delle case discografiche: fai qualcosa con quel rapper, trapper, così aumentano le views e tutte queste ca*ate qui. Ma non avevo mai individuato nessuno. Poi ho visto Salmo, l’ho conosciuto, è preparato, conosce la musica”. Infine, con un velo di tristezza, ha concluso: “Il mio contratto discografico è scaduto, come uno yogurt. Non so cosa farò. Il problema è che è cambiato tutto. Non dico che sto facendo fatica, perché non sto cercando adesso, ma voglio dire: il mondo è totalmente cambiato. Non si parla più di musica, si fanno solo i conti. Prima ti confrontavi, facevi un album, si parlava di singoli, di canzoni. Un mio erede? In Italia ci sono dei giovani musicisti che hanno veramente i cogl**ni, li trovi nelle feste, a fare i matrimoni delle volte. Costretti a suonare per i compleanni dei ricchi. Ad esempio i miei due nipoti, non per tirare l’acqua al mio mulino, quando li ho sentiti sono rimasto sorpreso”.

LA SCALETTA DEL CONCERTO – 1. Spirito nel buio 2. Soul mama 3. Sarebbe questo il mondo 4. La canzone che se ne va 5. Quale senso abbiamo noi 6. Partigiano reggiano 7. 13 buone ragioni 14. Ci si arrende 15. Pene 16. Facile 17. Vedo nero 18. Baila 19. Iruben me 20. Dune mosse 21. Un soffio caldo 22. Il volo 23. Miserere 24. Overdose d’amore 25. Let it shine 26. Diamante 27. Così Celeste 28. Per colpa di chi 29. Diavolo in me 30. Chocabeck 31. Con le mani 32. Libidine

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