Durissimo scontro a Dimartedì (La7) tra la giurista Anna Falcone e Massimo Magliaro, ex braccio destro di Giorgio Almirante e oggi presidente della fondazione che porta il nome dello storico leader del Msi.
La polemica verte sulle nomine Rai su cui Falcone esprime la sua contrarietà: “Giuridicamente quello che bisognerebbe garantire al servizio pubblico è il pluralismo dell’informazione. Storicamente c’è sempre stata una spartizione per parti politiche delle reti televisive, però – precisa – questa destra è stata votata anche perché in campagna elettorale diceva che avrebbe favorito il merito e poi invece favorisce solo i fedeli, eliminando anche quelli bravi solo perché non la pensano come la maggioranza di governo. Credo che sia una delusione anche per quelli di destra o quelli sfiduciati che li hanno votati”.

Magliaro dissente: “Lei parla di pluralismo in Rai. Solo parole”.
“Fregnacce, lo dica”, ironizza Falcone.
“No, lo dice lei – ribatte Magliaro – Su 10 testate Rai, 9 sono di sinistra. Dov’è questo pluralismo adesso?”.
L’avvocato tenta di rispondere ma Magliaro la interrompe: “No, risponda su questo, lasci perdere la filosofia“.
Parlo di diritto, non di filosofia – replica Falcone – Ascolti anche me quando parlo, perché parlo con cognizione di causa”.
“Adesso sto parlando io – sbotta Magliaro – Questa è prepotenza “.
“Se per lei la Costituzione è prepotenza, se la vada a leggere”, rilancia Falcone.
Lei è prepotente – controbatte Magliaro – perché col fatto che è una bella donna, ritiene di poter dire tutto. E invece sta dicendo una grande idiozia”.
Interviene scherzosamente il conduttore Giovanni Floris che, rivolgendosi a Magliaro, commenta: “C’era un solo modo per peggiorare la sua situazione ed era dire che Falcone è una bella donna”.

La bagarre continua senza soluzione, così Floris è costretto a togliere l’audio del microfono dei due duellanti. Diversi minuti dopo, la deputata di Sinistra Italiana, Francesca Piccolotti, redarguisce Magliaro e lo sollecita a porgere le sue scuse a Falcone per la frase maschilista. Le scuse effettivamente arrivano da parte di Magliaro ma con una precisazione rivolta alla giurista: “Mi sono espresso male ma la sostanza del mio giudizio su quello che lei ha detto non cambia di mezzo centimetro”.
Subito dopo, però, Magliaro esprime perplessità e chiede: “Ma sarà mica un’offesa la mia?“.
“No, no, è un’espressione tradizionale – interviene Floris – Ha fatto bene a scusarsi, ora non ne facciamo una malattia”.

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