Prima la contestazione di un gruppo di attiviste e attivisti, poi il tentativo di mediazione del direttore editoriale del Salone del Libro Nicola Lagioia. E infine, dopo più di un’ora di stop, la decisione della ministra Fdi Eugenia Roccella di lasciare il palco. A Torino, l’evento in programma con la titolare del dicastero per la Famiglia e Natalità del governo Meloni si è trasformato in uno scontro pubblico tra esponenti della maggioranza di centrodestra e lo scrittore che dall’anno prossimo sarà sostituito. “Vergognati”, ha gridato la deputata Fdi Augusta Montaruli subito dopo l’invito di Lagioia al confronto. “La contestazione è legittima con tutti i soldi che pigli? Ma vergognati“. A quel punto il direttore se ne è andato e ha poi scritto un messaggio su Facebook: “Pieno di imbarazzo per Montaruli, sono sceso da un palco dove tra un po’ dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso“. Proprio Montaruli, a febbraio scorso, si è dimessa dal ruolo di sottosegretaria per una condanna definitiva per peculato. Contro Lagioia si è scagliata anche la stessa ministra, accusandolo di aver fatto “una narrazione fantasy” dell’accaduto e di non aver criticato chi protestava. In difesa di Roccella si è subito schierato il presidente del Senato ed esponente di Fdi Ignazio La Russa, ma anche Matteo Renzi. Mentre la deputata M5s Chiara Appendino e la collega dem Anna Rossomando si sono esposte per chi manifestava e Lagioia, poi seguite anche dalla vicepresidente Pd Chiara Gribaudo. La ministra ha poi annullato anche l’appuntamento delle 17 allo stand de “Il dubbio” e si è collegata in diretta a distanza.

Cosa è successo allo stand del Piemonte – La ministra Roccella era stata invitata a parlare del suo libro “Una famiglia radicale” dallo stand della Regione Piemonte. E con lei avrebbe dovuto intervenire anche l’assessore regionale Maurizio Marrone, noto per aver stanziato 400mila euro alle associazioni anti-abortiste. L’incontro, previsto inizialmente per le 13, è stato interrotto e non è più ripartito. L’evento successivo si è svolto al centro dell’arena, per terra. Alle 15 la ministra ha deciso di lasciare il palco per far iniziare l’evento organizzato da Casa Ugi. “Per democrazia, a voi sconosciuta, lascio il palco”, ha detto rivolgendosi alle attiviste e agli attivisti. Subito dopo è intervenuta la Digos e sono stati denunciati per violenza privata ventinove attivisti e attiviste del movimento ambientalista Extinction Rebellion e del collettivo femminista Non Una di meno. A quanto si apprende da fonti investigative oltre ai 20 militanti altre persone si sono unite in modo estemporaneo alla contestazione.

L’intervento e la ricostruzione di Nicola Lagioia. Roccella lo attacca: “Ricostruzione fantasy” – Chi ha tentato di cercare una mediazione è stato il direttore editoriale del Salone del Libro Nicola Lagioia: dopo essere stato a colloquio con la ministra, lo scrittore ha invitato i manifestanti a confrontarsi con Roccella. “Il Salone è un luogo democratico e della democrazia fa parte anche della contestazione”, ha detto, “però secondo me avete l’opportunità di dialogare con la ministra dopo averla contestata perché non qualcuno di voi, un delegato, non sale sul palco e si confronta? Perché non trasformare questa occasione in un dialogo anche acceso? La vostra è una contestazione legittima, pacifica però a un certo punto ci deve stare il dialogo”. Un appello che, però, come già l’invito rivolto in precedenza dalla stessa ministra, non è stato accolto. Intanto, secondo le ricostruzioni delle agenzie di stampa, mentre Lagioia parlava è arrivata Montaruli che si è scagliata contro lo scrittore. Tanto da spingerlo ad abbandonare lo stand.

Il direttore editoriale del Salone ha poi scritto un lungo post su Facebook per dare la sua versione dell’accaduto: “Provo a raccontarvelo con tutti gli elementi del caso”, si legge. “La Regione Piemonte ha uno spazio, al Salone, dove gestisce la propria programmazione in autonomia. In questo spazio la Regione ha invitato a presentare il suo libro la ministra per la famiglia. Davanti allo stand della Regione è allora cominciata una contestazione alla ministra. Sono stato chiamato a intervenire sul palco. Me lo hanno chiesto alcuni funzionari della Regione. Quello che ho detto è molto semplice. Ho detto che in democrazia le contestazioni sono legittime purché non violente. E ho poi invitato chi contestava a dialogare con il ministro, muovendole in modo anche duro critiche a cui avrebbe potuto rispondere. Il gioco democratico tra cittadini e potere è fatto anche di dure critiche. Mi sembrava che i contestatori non accettassero questo tipo di invito (anche qui: chi contesta, purché in modo non violento, decide come contestare)”. E ha continuato: “A quel punto, colpo di scena: una deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli (dunque stiamo parlando di istituzioni), la quale evidentemente pretendeva che dicessi quello che voleva lei, ha cominciato ad aggredirmi verbalmente con una furia e una violenza verbale abbastanza sconcertanti: “vergogna! vergogna!”. A quel punto, pieno di imbarazzo per lei, sono sceso da un palco dove tra un po’ dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso”. Infine, Lagioia ha aggiunto: “Leggo dai giornali on line di essere stato attaccato anche dalla ministra, oltre che dalla deputata di Fratelli d’Italia”.

Per Roccella, il problema sarebbe stata proprio la sua mancata presa di posizione: “Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un po’ eccessivo”, ha detto la ministra. “Di fronte a un’aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment”.

Fdi (e presidente del Senato Fdi) in difesa di Roccella. Appendino (M5s) sta con i manifestanti – In difesa della ministra si è schierata tutta Fratelli d’Italia. A partire da uno dei principali esponenti del partito: Ignazio La Russa, presidente del Senato. “Trovo estremamente grave quanto avvenuto oggi al Salone del libro di Torino”, ha scritto in una nota, “dove al ministro della Famiglia Roccella è stato impedito di presentare il suo libro ed esprimere liberamente le sue idee. Solo due giorni fa, in occasione dell’inaugurazione di questa importantissima fiera, ho voluto ribadire l’importanza della cultura e di non creare steccati. Purtroppo, ci troviamo di fronte all’ennesimo atto antidemocratico che non può non trovare la mia ferma condanna e spero anche quella di tutte le forze politiche”. Roccella è stata poi difesa anche dal suo editore: “Un’occasione di dibattito sprecata. Non è un bel segnale per la democrazia”, ha detto.

Si è invece schierata con i manifestanti la deputata M5s Chiara Appendino: “La protesta non violenta è sempre legittima”, ha scritto. “Giustamente Nicola Lagioia è intervenuto per garantire alla ministra Roccella il suo diritto di parola, ma vedere una parlamentare come Augusta Montaruli inveire violentemente contro il Direttore del Salone del Libro di Torino è grave e inaccettabile. Chieda scusa”. A lei si è unita poco dopo la vicepresidente Pd Chiara Gribaudo: “L’attacco, violento nel linguaggio e nella forma, di Montaruli a Lagioia è inaccettabile. Così come lo è la reazione scomposta del governo alla contestazione al Ministro Roccella al Salone del Libro. È una destra allergica al dissenso che, però, in democrazia è legittimo“.

Chi è corso a solidarizzare con Fratelli d’Italia è stato Matteo Renzi. Che, per giustificarsi, ha scomodato Pier Paolo Pasolini: “Impedire alla ministra Roccella di parlare significa negare i valori della cultura, del dialogo e del rispetto. Pasolini, che era un gigante, non parlava a caso di ‘fascismo degli antifascisti'”.

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