Cultura

Salone del Libro 2023, da Murgia a Barbero, da Rocco Tanica a Verdone, da Aramburu a Gotto. Al via l’ultima edizione targata Lagioia

Da giovedì 18 maggio a domenica 21 al Salone del Libro di Torino ci saranno più di 1600 incontri. In cartellone anche Marco Travaglio e Alessandro Orsini

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

È prevista pioggia sui cieli di Torino nel prossimo weekend. Salone del Libro 2023 bagnato, salone fortunato. L’ultimo da direttore di Nicola Lagioia, in attesa dell’Annalena Benini che verrà. Ha spiegato Lagioia a L’Espresso che al Salone “comandano editori e pubblico, non la politica”. Vero. Intanto il passaggio di testimone tra un direttore scelto nell’epoca del centrosinistra e un direttore scelto in quella del centrodestra si terrà persino ufficialmente venerdì 19 al Salone quando i due direttori dialogheranno di libri e non delle polemiche infuocate che hanno accompagnato l’ultimo scorcio dello scorso inverno in attesa della fumata bianca, con Paolo Giordano che si fece da parte proprio perché la politica, nella fattispecie l’attuale governo, seppure per quisquilie di bandierine, tra i libri del Lingotto ci mise il becco. Il Salone resuscitato in quantità dopo lo shock dello sdoppiamento del 2016 e quello della pandemia del 2020-21 (“lavorammo gratis per mesi”, Lagioia dixit) torna impetuoso con quella sua amabile, solida e luccicante forma contenitore di incontri sia per le folle che per i cosiddetti “lettori forti”. Andiamo intanto per numeri: da giovedì 18 maggio a domenica 21 al Salone del Libro di Torino ci saranno più di 1600 incontri. Pensate un po’: milleseicento.

Poi c’è il Salone Off che ne aggiunge altri 600. In totale fa 2200 incontri. Una babele di parole, riflessioni, considerazioni, in mezzo ad una quantità straripante di volumi che sembra la biblioteca personale di Umberto Eco moltiplicata per 1000. Altre due coordinate ufficiali: questa edizione è dedicata a Lewis Carroll e “il paese delle meraviglie” ospite è l’Albania. A questo punto tracciamo la solita diagonale sghemba delle occasioni imperdibili. Perché dopo aver riempito la carriola di libri, che i maligni dicono non leggeremo mai, ogni tanto un riposino, anche solo per i piedi gonfi, va fatto. Intanto il glamour è garantito dall’arrivo (a nuoto? vista la pioggia…) di Federica Pellegrini – autobiografia Oro (La Nave di Teseo)-, Zerocalcare protagonista di una riflessione/incontro sul pensiero creativo dal titolo Ma dormi ogni tanto? Zero proprio; Malika Ayane con il primo libro Ansia da felicità (Rizzoli) e Raf con la sua autobiografia La Mia casa (Mondadori); ma anche un tris di prima mattina da prima serata tv con Mauro Corona, Oscar Farinetti insieme a Bianca Berlinguer. Volete un Nobel per la Letteratura? C’è. Il 21 maggio, Wole Soyinka presente il suo nuovo romanzo dopo 50 anni con Cronache dalla terra dei più felici al mondo (La nave di Teseo). Volete la scrittrice più chiacchierata ed esposta sui social 24 ore su 24 del momento? C’è. Michela Murgia i l 19 maggio parlerà del suo nuovo libro, Tre ciotole (Mondadori) dove riaffiorerà la tragica diagnosi del male incurabile che l’ha colpita.

Volete due campioni di vendite, senza perdere la decenza letteraria? Ci sono Fernando Aramburu, con il nuovo romanzo Figli della favola (Guanda) e Peter Cameron che con Che cosa fa la gente tutto il giorno? (Adelphi) verrà sottoposto all’analisi spietata della direttrice in pectore, Benini. Volete l’attore di cinema e teatro che si presta alla letteratura? Ecco Luigi Lo Cascio per presentare Storielle per granchi e per scorpioni (Feltrinelli). Volete imparare i segreti del mondo editoriale italiano in mezz’ora? Ci sono due vecchie volpi che potrebbero rivoltare tombe e tombini del Lingotto, come Sandro Ferri (E/O) e Gian Arturo Ferrari (ex Mondadori, oggi autore Marsilio di una Storia confidenziale dell’editoria italiana). Volete una giornata tipo al Salone di quelle per tutti i gusti e che ti fanno arrivare alle otto di sera senza nemmeno più il senso dell’orientamento? Sabato 20 maggio si inizia alle 8 del mattino a stomaco vuoto per un po’ di meditazione con Gianluca Gotto (niente presentazioni, vende centinaia di migliaia di libri). Successivamente si fa una capatina ad ascoltare l’ingegner Carlo De Benedetti ad analizzare l’augusto suo titolo Radicalità (Solferino).

Ci si rinfresca il capo con un incontro su Il romance (e la letteratura tutta) su TikTok. Poi ecco Paolo Nori che ci racconta stile e vita di Cechov; Luciana Littizzetto orfana Rai presenta il libro di Matteo Bianchi La vita di chi resta (Mondadori); Carlo Verdone tiene una lezione sul Neorealismo italiano; Alessandro Barbero presenta Brick of Stone (Sellerio); la famiglia Carofiglio e Walter Siti all’ora di pranzo, e all’ora del tè il contestatissimo (sui social) Rocco Tanica e il suo ultimo libro Non siamo mai stati sulla terra (IlSaggiatore) e Tony Wheeler a raccontare con Vinicio Capossela i 50 anni della sua invenzione più incredibile: il brand delle guide di viaggio Lonely Planet. Per non dire dell’incontro che vale l’intera discesa nel regno sabaudo: La destra e la cultura per presentare il libro di Francesco Giubilei, Gli intellettuali di destra e l’organizzazione della cultura (Oligo). Presenti Francesco Borgonovo, Giordano Bruno Guerri e Luigi Mascheroni. Insomma, ancora una volta l’editoria italiana tutta si conta, fa i conti e rilancia. E oltre l’incontro d’apertura del Salone con il Nobel 2015, Svetlana Aleksievič venti di guerra e dell’Est proverranno da Alessandro Orsini con Critica della politica internazionale e con Scemi di guerra di Marco Travaglio, entrambi editi da Paper First.

Salone del Libro 2023, da Murgia a Barbero, da Rocco Tanica a Verdone, da Aramburu a Gotto. Al via l’ultima edizione targata Lagioia
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