Decine di fiumi hanno tracimato o rotto gli argini, ci sono frane, strade e case allagate, anche un ponte crollato: in Emilia-Romagna l’alluvione dovuta alla crisi climatica ha provocato vittime e oltre 4mila sfollati. Non ci sono le condizioni per correre il Gran Premio di Formula 1 a Imola, in programma proprio questo fine settimana. Date le condizioni del tempo nella regione, i danni e le vittime, l’organizzazione della F1 ha annunciato che la gara è cancellata. “La decisione che è stata presa è quella giusta per tutti nelle comunità locali e per la famiglia della F1, poiché dobbiamo garantire la sicurezza e non creare oneri aggiuntivi per le autorità mentre affrontano questa terribile situazione”, ha spiegato il Ceo della Formula 1, Stefano Domenicali.

“È stato deciso l’annullamento del Gp di Imola. Al 99% si recupererà nel 2026 dopo la proroga del contratto”, ha spiegato al telefono con LaPresse il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani. In mattinata, lo stesso ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva chiesto il rinvio della gara di Formula 1 in programma nel weekend per favorire i soccorsi nelle zone colpite dall’alluvione. “In questa fase è doveroso concentrare tutti gli sforzi per fronteggiare l’emergenza, anche evitando sovraccarichi di traffico in una zona duramente colpita”, avevano spiegato fonti del ministero citate dall’Ansa in merito alla richiesta del vicepremier. La decisione, specifica la Formula 1, è stata presa a seguito dei colloqui tra l’organizzazione, il Presidente della FIA, le autorità competenti – tra cui i ministri competenti, il presidente dell’Automobile Club d’Italia, il presidente della Regione Emilia-Romagna e il sindaco – e il promotore.

Secondo le previsioni, il meteo nei prossimi giorni avrebbe probabilmente reso possibile lo svolgimento della gara, perché da giovedì è atteso un miglioramento e nel fine settimana la pioggia non dovrebbe tornare ai livelli di queste ore. Un conto però sono le condizioni della pista in sé, altra cosa la situazione intorno all’autodromo “Enzo e Dino Ferrari”. Che è critica come del resto in tutta l’Emilia-Romagna. Martedì la Protezione Civile ha disposto l’evacuazione del paddock, considerata la piena del fiume Santerno che scorre proprio a ridosso del circuito. Parcheggi allegati, strade chiuse: in queste condizioni logisticamente sarebbe stato impossibile organizzare un gran premio.

Senza dimenticare ovviamente la questione di opportunità: sarebbe stato surreale celebrare il Gran Premio dell’Emilia-Romagna mentre la stessa Regione è in ginocchio per gli effetti della crisi climatica. Con la necessità, inoltre, di concentrare parte delle forze dell’ordine e dei soccorsi nella gestione dell’evento, dirottandoli quindi dai soccorsi agli sfollati e agli altri residenti nelle zone colpite dall’alluvione. Lo ha spiegato la stessa organizzazione della F1 su Twitter: “La decisione è stata presa per la sicurezza dei tifosi e dei team. Non è giusto provocare ulteriori pressioni sulle autorità locali e sulle forze impegnate nell’emergenza”.

“È una tale tragedia vedere cosa è successo a Imola e in Emilia-Romagna, la città e la regione in cui sono cresciuto, e i miei pensieri e le mie preghiere sono per le vittime delle inondazioni e le famiglie e le comunità colpite”, ha sottolineato ancora Domenicali. “Voglio esprimere la mia gratitudine e ammirazione per gli incredibili servizi di emergenza che stanno lavorando instancabilmente per aiutare coloro che hanno bisogno di aiuto e alleviare la situazione: sono eroi e tutta l’Italia è orgogliosa di loro”, ha aggiunto l’ex team principal della Ferrari. Anche il presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem, ha dichiarato: “I miei pensieri e quelli di tutta la famiglia della Fia sono con coloro che sono stati colpiti dalla terribile situazione in Emilia Romagna. La sicurezza di tutte le persone coinvolte e gli sforzi di recupero sono la massima priorità in questo momento”.

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