“Cosa rimane della visita di Zelensky in Italia?Il suo no diretto alla proposta di mediazione del Papa e credo che sia quello che abbia colpito di più gli italiani. Zelensky ha detto a Papa Francesco che non ha bisogno del suo piano di pace e che il piano debba essere quello ucraino. Il piano di Zelensky è legittimo ed è quello di vincere la guerra, ma è tutto da vedere”. Sono le parole di Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq Millennium, nel corso di In Onda (La7) sull’incontro tra il leader ucraino e il Santo Padre lo scorso 13 maggio.

Gomez spiega: “L’interrogativo che si pongono molti italiani è: ma Putin cosa farà nel caso di sconfitta? Rinuncerà a utilizzare le armi atomiche? C’è anche un’altra questione, che per me sta diventando centrale. Putin ha perso dal punto di vista geopolitico perché è riuscito a ottenere l’allargamento della Nato ad alcuni paesi (Svezia e Finlandia, ndr). Tuttavia – continua – Putin ha vinto da un altro punto di vista: ci ha resi tutti peggiori. Quando uno esprime la sua contrarietà alla guerra, viene attaccato spesso e addirittura accusato di filoputinismo. Ci sono persone che da sempre hanno osteggiato Putin e solo perché hanno posizioni diverse sull’invio di armi in Ucraina sono tacciate di filoputinismo”.

Il direttore del Fatto online cita il caso del fisico Carlo Rovelli, la cui partecipazione alla Buchmesse di Francoforte, a causa delle sue dichiarazioni dal palco del Concertone del primo maggio, è stata cancellata in un primo tempo da Ricardo Franco Levi, ex deputato del Pd e attualmente Commissario straordinario per la partecipazione dell’Italia alla Fiera del Libro, nonché presidente dell’Associazione degli Editori. Successivamente Franco Levi ha fatto marcia indietro e ha rinnovato al fisico l’invito a tenere la sua lectio magistralis a Francoforte.
“Questo episodio – osserva Gomez – dimostra appunto che l’invasione di Putin ci ha reso tutti peggiori. Non è stato solo un segnale di censura, ma anche di ‘codardo encomio’. Il problema di molti intellettuali di questo paese non sono i padroni che chiedono loro atti di servitù, ma è la loro naturale tendenza a servire”.

Circa la libertà di parola in Italia, Gomez aggiunge: “Sicuramente esiste, ci sono talk show e così via. Ma, per esempio, nella scelta di conduttori di una trasmissione televisiva si fanno altri calcoli, perché sostanzialmente non abbiamo una pluralità di editori. La7 è un’eccezione, ma siamo di fronte a un editore unico che è la politica o i padroni che hanno rapporti con la politica. Io lo sento molto questo peso. Non è normale che in questo paese siano state fatte liste di persone contrarie alla guerra e definite ‘putiniane’ su base di documenti che non c’erano. È stata una cosa veramente indecente, un insulto alla democrazia“.

E conclude: “La differenza tra noi e la Russia è che noi possiamo esprimere le nostre opinioni senza pensare che i pareri di chi è a favore dell’invio di armi in Ucraina è servo di Washington e quelli di chi è contrario è servo di Mosca. La democrazia si basa su questo. E purtroppo in questi mesi è venuto molto a mancare”.

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