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Gina Lollobrigida, che fine ha fatto il suo tesoro da 9 milioni? Ritrovati solo pochi oggetti di “modesto valore”: non superano i 300mila euro

Come sappiamo, intorno ai beni della Lollo è in corso una furiosa disputa legale. Si parla di un patrimonio che doveva invece superare i nove milioni di euro

di Simona Griggio

Tante custodie sono vuote e il rubino rosso violaceo che sfavilla sotto i flash delle macchine fotografiche non è un granché: vale al massimo 1.200 euro. No, non ci sono moltissimi oggetti di grande valore nel tesoro di Gina Lollobrigida, a parte un pugno di oggetti. Ci sono le pellicce, le statue, i mosaici. Spunta un copione cinematografico: è il progetto di un film su Fidel Castro. Per dieci volte i curatori del testamento sono tornati nell’abitazione della grande attrice sull’Appia Antica di Roma e ogni volta si sono fermati per tre ore. Un’opera di certificazione certosina, con gli scatti e le valutazioni. Perché la Lollo ha lasciato anche debiti dopo la sua morte e adesso ci sono le pressioni dei creditori da soddisfare. Una cifra stimata in 300 mila euro.

Uno squadrone all’opera. I notai, gli avvocati, i periti. Per analizzare ogni dettaglio di un patrimonio stimato a spanne intorno ai 600 mila euro. Ma scendendo poi nelle analisi puntuali di questo inventario curato dal notaio Vittorio Occorsio tanti oggetti appaiono sicuramente di grande valore affettivo. Anche documentaristico, per raccontare la vita di una star del firmamento del cinema. Ma sono “di modesto valore”. Ecco, testimonianze un po’ bizzarre di un’epoca, i tre visoni. Due sono colorati: uno è rosso, l’altro giallo, poi ce n’è un terzo al naturale. Lunghi, come da ostentare, come doveva essere per una diva sul red carpet. Capi eccentrici per richiamare l’attenzione dei fotografi di allora. E poi ci sono i ninnoli di cui Gina amava circondarsi. I putti amorosi. I capitelli, i Buddha.

Ma che cosa c’è scritto nella catalogazione del notaio? La perlustrazione è partita dalla sala, come rivela il Corriere della Sera. Il pavimento “è rivestito da un mosaico decorato con volute ed elementi antropomorfi e zoomorfi”. Eccoli, i putti. Ma “senza valore”. Ancora i “servizi in porcellana superstiti di grandi servizi, prevalentemente Meissen (la città tedesca della porcellana)”. I marmi “riecheggiano con scarso successo le impostazioni canoviane”. Compaiono i Buddha tra cui uno di legno con inserti in vetro. Il tavolo? “Ha base in legno, scolpito, laccato e decorato riproducente dei tritoni”. Il mobile? “In due corpi con legno laccato e decorato con trionfi di fiori e volute”. Anche questo non farà battere i cuori degli appassionati. Vale al massimo 5 mila euro. Non va meglio la pinacoteca di casa. Il perito stima i 22 dipinti “di mediocre qualità”. La tela più importante è attribuita al pittore olandese Jan Davidsz De Heem. Anche questo non è un oggetto da museo e nemmeno farà la gioia degli antiquari: vale 4 mila euro. E i due lampadari di metallo con le sfere in vetro sono “copia dall’antico”.

Dal punto di vista della testimonianza (magari qualcuno pensa a un’esposizione) gli abiti, progettati dall’attrice per mettere in risalto le sue decantate misure. Molti sono ancora imbastiti. Ancora, la sfilata di foto insieme a divi, politici, vip. Ancora, “44 sculturine riferite a premi e riconoscimenti alla carriera”. E questa sì è una galleria che valorizza una carriera tutta al vertice. Questi sì sono oggetti che potrebbero ingolosire i collezionisti. La Lollo è un mito della storia del cinema che non tramonta. Belle, le sue foto, che custodiva gelosamente. Come le copie de libro “The wonder of innocence”, una raccolta dei suoi scatti più celebri. C’è un diario di New York degli anni Sessanta. I film con Humphrey Bogart e Rock Hudson. Eccolo lì: il copione dattiloscritto dello sceneggiato inedito su e con Fidel Castro. Gina e Fidel si erano conosciuti, lui l’aveva invitata a L’Avana. Lei aveva accettato ed era partita con la macchina fotografica in mano e lo aveva anche intervistato. Il gossip dell’epoca? Il Lider Màximo avrebbe perso la testa per lei.

Ma il tesoro della Lollo è tuto qui? Come sappiamo, intorno ai beni della Lollo è in corso una furiosa disputa legale. Si parla di un patrimonio che doveva invece superare i nove milioni di euro e che oggi potrebbe esser stato nascosto tra Panama e Montecarlo. E’ la sfida tra i due eredi dopo che la Lollo ha lasciato i suoi beni al figlio Andrea Milko Skofic e al suo factotum Andrea Piazzolla finito al centro delle accuse. Una causa sulla quale i giudici si esprimeranno il 7 giugno.

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