Il Mes è una parte, non la sola, rispetto a diverse situazioni che sono ancora in discussione su cui anche noi abbiamo le nostre richieste, ad esempio l’Unione bancaria“. Ha risposto così il ministro Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin a chi gli chiede delle richieste Ue di ratificare il Mes. Rispetto alla posizione di chi chiede che prima l’Italia faccia la ratifica e poi si proceda a trattare su altro, “noi ne abbiamo un’altra”: “Bisogna cominciare a discutere di tutto”.

Solo ieri 28 aprile, è arrivato un nuovo appello dell’Europa all’Italia perché completi la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Un modo per rinnovare il pressing sul nostro Paese, con un messaggio di urgenza del tutto nuovo e ricondotto alle recenti turbolenze del comparto bancario, pur con garbo istituzionale e nel rispetto per le prerogative di Governo e Parlamento italiano. Spiccano le parole della presidente della Bce Christine Lagarde all’Eurogruppo informale a Stoccolma: la ratifica dall’Italia del Mes, ha detto, “sarebbe positiva, perché avere un backstop (rete di protezione, ndr) in caso di difficoltà sarebbe effettivamente utile a tutti i membri che lo hanno ratificato”. Dall’esecutivo europeo, invece, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha notato come “la ratifica italiana del Mes non dovrebbe essere in discussione. E’ stata decisa più di due anni fa”.

Intanto oggi, all’Ecofin, sono continuati i faccia a faccia. Incontri “amichevoli e costruttivi” che hanno avuto al centro del tavolo la proposta per il nuovo patto di stabilità, il Mes e la situazione economica globale. A scriverlo è stato lo stesso account del Mef, su Twitter, al termine dei bilaterali tra il ministro dell’Economia, Giorgetti, con il direttore dell’Ems Pierre Gramegna, il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, e il ministro delle Finanze tedesco, Christian Wolfgang Lindner, che si sono svolti a Stoccolma.

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