Cultura

I 20 anni de l’Ippocampo Edizioni: “Il nostro segreto anti-crisi? Scegliere il libro giusto, quello che piace prima a noi e poi ai lettori. La qualità rimane”

La casa editrice specializzata in libri illustrati taglia questo importante traguardo con la consapevolezza di esser diventata un baluardo del settore, capace di catturare l'attenzione dei lettori con progetti innovativi e libri che sono uno strumento di evasione da questa nostra società ipertecnologicizzata

di Ilaria Mauri

Nella mitologia greca, l’ippocampo è una delle creature leggendarie che segue il coreo del dio del mare Poseidone, insieme a tritoni, draghi e altri mostri marini: è stata proprio questa immagine ad ispirare Sebastiano Le Nöel e le sue sorelle nella scelta di questo animale come simbolo della casa editrice. Era il 2003 e, durante un pranzo di famiglia, loro padre Patrick aveva appena annunciato la sua volontà di mettersi in proprio come editore: una sfida elettrizzante, all’epoca, che oggi è diventata una scommessa vincente. Da allora sono passati infatti vent’anni e l‘Ippocampo Edizioni – casa editrice specializzata in libri illustrati – taglia questo importante traguardo con la consapevolezza di esser diventata un baluardo del settore, capace di catturare l’attenzione dei lettori con progetti innovativi e libri che sono una vera e propria porta verso altri mondi, oltre che uno strumento di evasione da questa nostra società ipertecnologicizzata. Dietro a questo successo si cela una storia unica e straordinaria, un viaggio che parte dalla Francia e arriva a Milano, passando da Genova e da quel pranzo in famiglia fatto di sogni e tante idee. Ed è proprio Sebastiano, editore ed art director, nonché figlio dei fondatori ed erede dei valori della casa editrice a raccontarcela: “Nel 2003 eravamo a Genova, un giorno eravamo a pranzo e mio padre Patrick Le Nöel ci annunciò a sorpresa che stava per creare insieme a nostra madre Giuliana una casa editrice specializzata in libri illustrati. Lui aveva lavorato come direttore commerciale in grandi case editrici francesi, è sempre stato appassionato -oltre ad essere un grande lettore – di libri d’arte e fotografici, da qui l’idea di focalizzarsi sugli illustrati“, ci racconta accogliendoci nel suo ufficio, un’oasi immersa nel verde a due passi dal Cenacolo di Leonardo Da Vinci, nel cuore di Milano.

“Siamo partiti come casa editrice di libri illustrati all’inizio solo di viaggio, realtà a cui siamo tornati con l’ultima nostra pubblicazione, la collana ‘Piccoli atlanti edonisti’ – prosegue -. Con il tempo abbiamo iniziato a variare, trovare nuove vie per stupire anche il pubblico e i librai. La storia di Ippocampo nasce grazie ai librai perché ci siamo concentrati su di loro con una produzione diretta e questo ha permesso di consolidare un rapporto speciale. Piano piano abbiamo ampliato i segmenti, libri di ragazzi, di cucina, di moda, di giardinaggio, di arte, sempre cercando l’estetica e la contemporaneità“. Il debutto dell’Ippocampo è avvenuto, tra l’altro, con una collana divenuta poi bestseller con il patrocinio dell’Unesco: “Erano questi grossi libri da 700 pagine che si chiamavano ‘365 pensieri di maestri buddhisti’, con le immagini del fotografo del Dalai Lama, Olivier Fölmi. Così poi da un titolo siamo passati a pubblicare oltre 100 titoli ogni anno”. Tanti i libri cult usciti in questi anni, alcuni dei quali diventati veri e propri casi mediatici, come “Club Godo” di Jüne Plã, “La parigina. Guida allo chic” di Ines de la Fressange, e “Murdo” di Alex Cousseau, vincitore nel 2021 del Premio Strega nella categoria “Ragazzi dai 6 anni”. D’altra parte, se c’è una caratteristica di questa casa editrice, è proprio quella di quella di sorprendere il pubblico, non seguire i trend, puntando invece a catturare l’attenzione suscitando stupore e meraviglia con libri curatissimi in ogni dettaglio, dalla rilegatura alla carta, passando per la grafica e le tecniche di stampa.

E’ infatti proprio nell’esperienza di lettura e nella ricerca estetica che la famiglia Le Nöel concentra tutte le sue attenzioni: “Avere l’occhio estetico sull’armonia, è una cosa di famiglia, che ci ha trasmesso e che adoperiamo lavorando in azienda. Offrire un prodotto come un libro illustrato ad un prezzo competitivo è stata una scelta che ha ripagato: sicuramente i nostri libri si posizionano in un filone differente rispetto a quelli di letteratura, dove il mercato era saturo già vent’anni fa”, sottolinea Sebastiano. Ma come avviene il processo di selezione e cura del libro di un volume da pubblicare? “Noi abbiamo tanti partner esteri, lavoriamo con molte case francesi, inglesi e giapponesi, cerchiamo i libri più belli da portare sul mercato italiano – spiega l’editore ed art director -. Dev’essere un colpo di fulmine in primis per noi, solo così potremo riuscire a catturare il lettore e il libraio. Quindi si inizia a lavorare sull’estetica e poi al contenuto soprattutto, che dev’essere perfetto”. Così sono nate negli anni collane di grande pregio, che hanno sempre guardato alla qualità, sia dei contenuti (arte e natura in primo piano), che dei materiali (). Con un catalogo che spazia da collane tematiche dedicate ai grandi artisti come Gustave Doré, Benjamin Lacombe, Quentin Blake e Yuko Higuchi, alla moda (con i maxi volumi “Sfilate” che raccolgono tutte le collezioni delle grandi Maison) all’arte culinaria con i focus su grandi chef quali Cédric Grolet, Massimo Bottura, Nancy Singleton Hachisu. Per non parlare poi dei titoli dedicati alla natura e, soprattutto a bimbi e ragazzi. Perché lettori si diventa: “Sì, noi facciamo fiction e non-fiction con libri per l’infanzia e per i ragazzi: è giusto educare al bello, al buon gusto, già da piccoli. L’importante è proporre un prodotto che piace al bambino, questi libri devono ‘parlargli’. Per questo quando dobbiamo scegliere cosa e come pubblicare, io e le mie sorelle facciamo un test ‘casalingo’ proponendoli ai nostri figli e osservando le loro reazioni”, scherza Sebastiano.

E se da una parte è impossibile pensare all’esperienza di sfogliare un loro libro in un’asettica versione eBook, dall’altra è inevitabile una riflessione sul valore dell’oggetto libro al giorno d’oggi: “Il libro è il contenuto. Se vogliamo fare un parallelo con gli e-book, quello che hanno dimostrato gli ultimi anni è che l’e-book si è ritagliato una fetta di mercato, per certi libri ha senso. Su altri è più pratico il cartaceo, il cartaceo dà un’emozione che il virtuale non riesce a trasmettere. E poi c’è sempre una contro-reazione alla realtà, c’è il bisogno di avere anche qualcosa di concreto. Avere un bell’oggetto in casa, fare una passeggiata per andare in libreria sono piaceri reali, non digitali”. E a chi si chiede come si possa affrontare con successo questo periodo in cui ci si trova a fronteggiare una crisi non solo di lettori, ma anche economica legata ai costi esponenziali di carta e stampa, Sebastiano risponde: “Devi avere il prodotto giusto, che piace prima a te e poi ai lettori. Ci sono i libri che la gente vuole in un determinato momento che poi passa, ma la qualità è ciò che rimane. Poi ci sono anni difficili e anni in cui riequilibri, anche se noi nei periodi di crisi siamo sempre cresciuti, assumendoci dei rischi e cercando di prendere le decisioni giuste”.

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