Durante la notte ha dato fuoco ai mobili della sua cella, mettendo a rischio anche se stesso, finché gli agenti della polizia penitenziaria non lo hanno messo in salvo: è successo nel carcere di Benevento e i motivi dell’autore del gesto, un detenuto napoletano con problemi psichiatrici, restano ancora da accertare.

Le guardie carcerarie che erano in turno durante il servizio notturno hanno immediatamente attivato il piano di evacuazione, riuscendo a tutelare anche tutti gli altri detenuti della sezione in cui è scoppiato l’incendio. Il segretario regionale dell’Asppe (Associazione Polizia Penitenziaria) Campania Luigi Castaldo ha sottolineato in una nota che “ancora una volta gli agenti hanno dimostrato forte senso del dovere con spirito di abnegazione salvando la vita a diversi reclusi, molti solo spaventati e altri anche leggermente intossicati”.

Castaldo ha ricordato anche un episodio analogo, avvenuto qualche giorno fa nella casa circondariale di Poggioreale a Napoli, in cui in un incendio, sempre innescato da un detenuto, sono rimasti intossicati otto poliziotti penitenziari, che – sottolinea il segretario regionale – “hanno messo a rischio la propria vita per salvare il piromane”. Per il sindacalista si tratta di episodi che hanno una responsabilità: “La chiusura delle Rems va gestita ed attenzionata con altre misure affinché si eviti di mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza dei penitenziari italiani”.

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