Mezza marcia indietro di Budapest sullo stop all’import di grano ucraino, misura molto criticata dall’Ue. Poco fa le autorità ungheresi hanno dato il via libera, condizionato, all’importazione di cereali ucraini. Lo ha annunciato il sottosegretario del ministero dell’Agricoltura dopo consultazioni con i responsabili ucraini. È autorizzato, stando al delegato del governo di Orban, solo il transito: i camion e i treni merci che trasportano il grano devono attraversare e lasciare il Paese. Un sistema elettronico di sorveglianza controlla il loro itinerario. Stamattina il governo ungherese ha per contro esteso il divieto di importazione di prodotti agricoli ucraini, includendo miele, vino, pane, zucchero e una serie di prodotti a base di carne e verdure. Decisioni simili sono state adottate nei giorni scorsi da Polonia, Bulgaria, Romania e Slovacchia. I tre paesi subiscono la concorrenza dei prodotti ucraini che vengono messi sul mercato a prezzi molto più bassi mandando in crisi i produttori domestici. Il contrasto su questo tema rischia di aprire un alinea di faglia nella compattezza dell’alleanza europea contro Mosca.

E infatti il Cremlino fa leva. “Non vogliamo capitalizzare politicamente su questo, ma era visibile sin dall’inizio. I prezzi sono diventati troppo competitivi con gli agricoltori locali, sono scesi a livello inaccettabile per loro”, ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Pankin, parlando all’Onu con un gruppo ristretto di giornalisti, e commentando la decisione di alcuni paesi Ue di bloccare l’import di grano dall’Ucraina. “Il loro stop supporta la nostra teoria che la maggior parte del grano non va in paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, ma in Europa – ha aggiunto – Abbiamo detto molto tempo fa che favorire troppo le spedizioni dall’Ucraina crea situazioni molto discriminanti nel mercato”. “Quando puniscono noi puniscono altri ancora di più”, ha concluso.

“Le misure unilaterali possono solo fare il gioco degli avversari dell’Ucraina e non devono intaccare il nostro incrollabile sostegno. Infatti l’accesso al mercato che abbiamo concesso all’Ucraina e le corsie di solidarietà dell’Ue che abbiamo aperto sono fondamentali per la sua resistenza di fronte alla guerra di aggressione della Russia”, ha scritto oggi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nella sua lettera inviata ai capi di stato e di governo dei cinque paesi che hanno disposto le restrizioni. “Inoltre le esportazioni ucraine dovrebbero continuare a raggiungere i mercati di tutto il mondo, compresi i Paesi in via di sviluppo: dobbiamo ora affrontare conseguenze specifiche non volute dall’inatteso aumento delle importazioni nei vostri Paesi”, aggiunge la presidente della Commissione.

Articolo Precedente

Sudan, chiuse decine di ospedali e tregua violata. Germania blocca l’evacuazione di 150 cittadini tedeschi

next
Articolo Successivo

“Non ho mai visto un presidente che fa più schifo di te”, manifestante contesta Macron: cori e fischi in Alsazia contro il presidente francese

next