È la favorita per il ruolo di segretario generale di Regione Lombardia, incarico di prestigio nel quale succederebbe a Mauro Fabrizio Fasano. Giuseppina Panizzoli, già dirigente sanitaria del Pirellone, piace a buona parte di Fratelli d’Italia, il partito che ha stravinto le elezioni, eppure il suo nome sta provocando diversi mugugni anche all’interno della coalizione, essendo reduce da una controversa esperienza in Calabria: di stanza a Cosenza durante il Covid, la gestione di Panizzoli fu bocciata da un’ispezione del ministero, ma al termine del mandato la dottoressa riuscì comunque a farsi riconoscere 50mila euro di premio per la “performance”.

Il caso finì in Parlamento e ora torna come possibile inciampo sulla strada verso la segreteria generale. Come detto, Panizzoli è nome gradito soprattutto all’ala di FdI che fa riferimento all’ex senatore Mario Mantovani. Per scegliere il segretario generale servirà un bando, ma non è mistero che, in questi casi, molto dipenda anche dalla volontà politica, se non altro nei criteri di selezione. E allora è normale che si ragioni già su alcuni profili e Panizzoli è sul tavolo da qualche settimana, con Fasano che potrebbe andare altrove (magari all’Arpa, la società per la protezione ambientale).

Le cronache degli ultimi anni però raccontano le difficoltà di Panizzoli: nel settembre 2019 viene spedita a Cosenza come commissaria dell’azienda ospedaliera, in una regione in cui la sanità è in condizioni disastrose e affidata dal governo a Saverio Cotticelli e al sub-commissario Maria Crocco. Le cose si fanno più gravi col Covid e la Salute procede con una ispezione ministeriale che rileva “inadeguatezze gestionali della governarce aziendale”. La notizia la rivela Il Fatto di Calabria un paio di anni fa: ci sono una serie di obiettivi – dal completamento di un nuovo polo ospedaliero alle assunzioni – che non sono stati conseguiti. Poi però l’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), su disposizione di Crocco, certifica invece la bontà della gestione Panizzoli e quando a gennaio 2021 la dirigente fa le valigie si porta via un premio da 50mila euro. Il caso finisce in Parlamento perché Francesco Sapia, ex 5 Stelle passato a l’Alternativa, chiede lumi al ministero della Salute, senza però ricevere risposta. Panizzoli nel frattempo torna in Lombardia, pronta per nuovi incarichi.

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