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L’ex le taglia la pancia e minaccia di strapparle il nascituro: lei si salva fingendo di essere entrata in travaglio

Siamo a Failsworth, vicino ad Oldham e la storia la racconta il Daily Mail. Amy McFarlane, che ha dato alla luce un bambino sano, ha spiegato di avere "continui flashback, incubi... Ha avuto un significativo impatto sulla mia salute mentale, resto terrorizzata da lui"

di F. Q.

Un lungo periodo di violenze culminato lo scorso 29 gennaio con lei ammanettata al termosifone di casa, picchiata e tagliata sulla pancia, con la minaccia di strapparle il nascituro. La vittima si chiama Amy McFarlane, 25 anni, e al termine del processo il suo ex compagno Jake Corry, 30 anni, è stato condannato a 9 anni di carcere dalla Minshull Street Crown Court a Manchester. La donna è riuscita a salvarsi dall’ultima di tante aggressioni fingendo di essere entrata in travaglio. “Mi diceva che sapeva che lo stavo tradendo. Non credeva nemmeno che il bambino fosse suo e ha insistito per una scansione 4D per verificare la somiglianza. Ho chiamato la polizia diverse volte e lui è stato condannato e avvertito di stare alla larga, ma è sempre tornato. Io avevo paura di oppormi a lui perché avrebbe preso di mira i membri della mia famiglia”, le parole della donna in aula.

Siamo a Failsworth, vicino ad Oldham e la storia la racconta il Daily Mail. Amy, che ha dato alla luce un bambino sano, ha spiegato di avere “continui flashback, incubi… Ha avuto un significativo impatto sulla mia salute mentale, resto terrorizzata da lui”. E ancora, la ragazza ha raccontato quanto accaduto il 29 gennaio: “Era arrabbiato perché continuavo ad alzarmi in bagno di notte. Alle 9 del mattino, Jake stava bevendo alcol. Ho provato a uscire, ma mi ha tagliato la mano con un coltello e ha lanciato il mio telefono dall’altra parte della stanza. Ha allineato sul letto una serie di strumenti di tortura; pinze, un martello, un coltello, una spada ornamentale, e mi ha detto che aveva intenzione di sfigurarmi ma che non mi avrebbe ucciso. Ero terrorizzata, lo supplicavo di lasciarmi andare. Mi ha colpito in testa con un martello e poi mi ha ammanettato al termosifone. L’attacco è andato avanti per ore, ha minacciato di strapparmi le unghie dei piedi, mi ha stretto la gola facendomi quasi svenire e mi ha tagliato lo stomaco con la spada e ha detto che avrebbe fatto lui stesso il taglio cesareo”. McFarlane a quel punto, essendosi bagnata per la tensione, ha avuto l’idea di fingere di essere in travaglio e ha gridato: “Il bimbo sta arrivando“. Corry ha quindi chiamato il soccorso medico. Una volta in ospedale e lontano da lui, la 25enne ha raccontato tutto.

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