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Ora legale 2023, ecco quando spostare avanti le lancette. Appelli al governo per tenerla tutto l’anno: i rischi per la salute con il cambio dell’ora

di F. Q.

Torna l’ora legale. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo si passerà come di consueto dall’ora solare all’ora legale. Le lancette dell’orologio dovranno essere tirate avanti di 60 minuti, dalle 02 alle 03, e si perderà così un’ora di sonno in cambio però di un’ora in più di luce la sera. Sarà quindi – per i primi giorni – più buio la mattina ma più chiaro fino a tardi.

I due passaggi, in primavera e autunno, sono come due piccoli jet lag e l’impatto sulla salute è di un certo rilevo. Per esempio, nei giorni successivi allo spostamento delle lancette, si registra un numero superiore alla media di infarti, infortuni sul lavoro e incidenti stradali. Alcuni esperti sottolineano che l’ora legale si discosta dai ritmi circadiani del corpo umano in misura maggiore rispetto all’ora solare, mentre per la Società italiana di endocrinologia potrebbe far aumentare il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare.

Intanto riparte il pressing sul governo per l’adozione in Italia dell’ora legale permanente. Una possibilità questa prevista dall’Unione Europea – che sulla misura ha lasciato massima discrezionalità ai Paesi Membri – e che secondo gli esperti determinerebbe benefici economici, ambientali e sanitari non indifferenti.
A lanciare la proposta all’esecutivo di Giorgia Meloni è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che assieme a Consumerismo No profit ha avviato una petizione online (con oltre 280mila firme già raccolte) per spingere l’esecutivo a mantenere in vigore l’ora legale tutto l’anno. “A partire dal 26 marzo sarà possibile sfruttare un’ora di luce in più nelle ore serali, con conseguente riduzione dei consumi energetici da parte di famiglie e imprese ed evidenti risparmi in bolletta – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Solo nel 2023 l’adozione dell’ora legale permanente tutto l’anno produrrebbe nel nostro paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi”. A tutto ciò – prosegue – si aggiungerebbe “un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria”.

Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia grazie all’adozione dell’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro, ricorda Sima che sottolinea come il 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno, con l’ora solare il sole tramonti a Milano alle ore 16:41 circa, a Roma alle ore 16:38, a Bologna alle 18:36. Una proposta quella sull’ora legale permanente che trova sponda nelle posizioni dei consumatori. “I tempi sono ormai maturi per l’adozione dell’ora legale permanente nel nostro Paese”, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo: “Oltre alla posizione chiara e netta dei cittadini che si sono espressi al riguardo, si stanno moltiplicando gli interventi da parte della politica, delle imprese e del mondo del lavoro che hanno aderito alla proposta. Invitiamo gli italiani a firmare la nostra petizione, e crediamo che la presidente Meloni farebbe bene ad ascoltare la voce dei cittadini”.

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