La lunga caccia a Jeff Joy, la “maman” della mafia nigeriana, è finita giovedì mattina con l’arrivo all’aeroporto di Roma Ciampino. La 48enne, personaggio influente della cosiddetta black mafia – una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo – era ricercata dal 2010 con le accuse di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone e sfruttamento della prostituzione. Nei suoi confronti è stata emessa una condanna definitiva a 13 anni di carcere. Jeff Joy era una delle poche donne inserite nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi, redatto dal Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti della Direzione centrale della Polizia criminale.

In Italia si è cominciato a seguire i movimenti della donna nel 2006: secondo le indagini della Squadra mobile di Ancona, Jeff Joy aveva un ruolo determinante nel favorire l’arrivo in Italia, Olanda e Spagna di ragazze nigeriane avviate alla prostituzione attraverso violenza e minacce. Era stata arrestata nel suo Paese il 4 giugno dello scorso anno grazie a un’operazione dell’intelligence locale: l’estradizione verso l’Italia è stata resa ufficiale in occasione dell’incontro avvenuto del 10 febbraio scorso tra il Ministro della giustizia nigeriano Abubakar Malami e l’ambasciatore Stefano De Leo. La consegna rappresenta un unicum nei rapporti fra l’Italia e la Nigeria, essendo il primo caso pilota nell’attuazione del Trattato di estradizione entrato in vigore nel 2020.

”L’Africa si conferma oggi un’area strategica per la ricerca di latitanti e il contrasto al crimine organizzato. I Paesi africani in via di sviluppo rappresentano poi dei luoghi elettivi per il riciclaggio dei capitali illeciti della criminalità organizzata e l’Italia è impegnata a livello internazionale per agevolare, attraverso strumenti penali ed amministrativi, il tracciamento dei patrimoni illeciti delle mafie per il loro sequestro e confisca”, ha sottolineato a margine dell’operazione il prefetto Vittorio Rizzi, Direttore centrale della polizia criminale da cui dipende la cooperazione internazionale operativa di polizia.

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