Oltre due terzi degli italiani si dichiarano favorevoli all’introduzione di un salario minimo legale. È quanto risulta da un sondaggio sui temi del dibattito pubblico realizzato dall’istituto Noto e pubblicato da Repubblica: su cento intervistati, ben 71 approvano l’idea di istituire una soglia sotto la quale la retribuzione oraria lorda non possa scendere. Solo il 14% si dice contrario, mentre il 15% non ha un’opinione in merito. Paradossalmente, la quota più alta di sostenitori del salario minimo – il 79% – si registra tra gli elettori di Azione e Italia viva, partiti i cui leader si sono sempre dichiarati scettici sull’imposizione della soglia per legge (ma favorevoli ad affidarla alla contrattazione collettiva). Ma il consenso è trasversale: è favorevole il 77% degli elettori della Lega, il 74% di quelli del Pd, il 72% di quelli del Movimento 5 stelle, il 63% di quelli di Fratelli d’Italia e il 61% di Forza Italia.

Il sondaggio di Noto mostra anche un calo nel gradimento di alcuni ministri finiti al centro delle polemiche negli ultimi giorni. Il capo del Viminale Matteo Piantedosi, attaccato per le sue discutibili parole sul naufragio di Cutro, perde quattro punti e scende al 40% di giudizi positivi, pur restando il quarto nella classifica dell’apprezzamento. Il 56% degli intervistati, infatti, indica la “carenza nei soccorsi” come uno dei motivi che hanno causato il disastro, mentre solo il 30% parla di “tragedia inevitabile”. Meno 4% anche per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, assai criticato per lo scontro ideologicocon la preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze: per lui l’apprezzamento è al 25%, penultimo in classifica. Il 44% degli italiani, secondo il sondaggio, si sentono “più vicini alla preside che ha scritto la lettera sul rischio fascismo”, il 27% a Valditara, il 28% non indica una posizione.

Articolo Precedente

Conte: “Convinti di poter dialogare con Schlein e misurarci su obiettivi concreti. Le auguriamo di rinnovare il Pd, avrà molto da fare”

next