L’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil dell’Italia per il 2023, sgombrando il campo dai timori di recessione. Secondo l’aggiornamento di febbraio del Global Macro Outlook, il prodotto interno lordo italiano è atteso salire dello 0,3% quest’anno, rispetto alle precedenti previsioni negative di inizio novembre che lo stimavano a -1,4%. La revisione riflette i “minori rischi di carenza di energia a breve termine e il recente calo dei prezzi”, viene spiegato. Moodys’ prevede inoltre che la crescita economica del G20 calerà al 2% nel 2023 rispetto al 2,7% del 2022 per effetto del rialzo dei tassi, per poi migliorare al 2,4% nel 2024.

L’agenzia prende nota di “sorprese positive su diversi fronti, tra cui la revoca delle restrizioni legate al Covid in Cina, il clima insolitamente caldo che ha aiutato l’Europa a far fronte alla crisi energetica molto meglio di quanto previsto e migliori condizioni finanziarie”. L’inflazione “continuerà a rallentare ma non è garantito un calo sostenuto rispetto agli obiettivi della banca centrale. La nostra aspettativa che l’inflazione continuerà a scendere per tutto il prossimo anno nella maggior parte delle economie del G-20 è legata a un rallentamento della domanda sostenuto dalle azioni delle banche centrali” che “manterranno i tassi di interesse restrittivi più a lungo di quanto previsto dai mercati finanziari”.

“La Fed e le altre banche centrali – spiega Moody’s – sarebbero costrette a un inasprimento delle politiche ancora più aggressivo se l’allentamento delle condizioni finanziarie compromettesse i loro sforzi per contenere la domanda aggregata”. Nell’aggiornamento l’agenzia ha alzato le proiezioni di crescita per diverse grandi economie, riducendo al contempo le aspettative per alcune altre. In particolare è stato rivisto al rialzo il Pil 2023 per Stati Uniti (+0,9%), area euro (+0,5%) e Cina (+5%).

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