Segnali di vita, dopo un coma profondo. Il paziente Rai2 sembra rispondere alle cure e, al netto di ogni valutazione, questa non può che essere considerata una notizia. Senza urlare alla resurrezione della seconda rete ma gli editoriali dedicati alla pioggia di flop sembrano più lontani. Le ironie per la “Rai2%” pure.

Da una parte il caso, dall’altra l’intuito, la solidità di altri titoli, i nuovi innesti: qualcosa si muove. Fuori dalle polemiche politiche, lontani dai soliti discorsi sul canone e dai pezzi sussurrati per colpire l’attuale governance indicandogli la porta. Fiorello è sinonimo di fenomeno, in pochi mesi “Viva Rai2” è arrivato a sfiorare il 19% di share e i 900 mila telespettatori. Lì dove, fino a novembre scorso, l’auditel segnava l’1%. Grazie all’assist del cdr del Tg1 e di Monica Maggioni, Fiorello ha regalato alla seconda rete la leadership in quella fascia battendo tutti i giorni Rai1 e Rai3 ma sempre più spesso anche Canale 5.

Da una parte il fenomeno Fiorello, dall’altra “Mare Fuori“. La serie più amata dai giovani, il prodotto del momento è nato e cresciuto su Rai2. Esploso su RaiPlay e Netflix, ora regala numeri record alla piattaforma di Viale Mazzini, ottenendo (di fatto non in prima visione) oltre l’8% in prime time. Tutti pazzi per i ragazzi del carcere minorile, il fenomeno che esplode in rete, passa per Sanremo, torna sui social. Così è meglio dare uno sguardo ai costi, anche per facilitare analisi sulla vecchia tv e le nuove piattaforme: la pompatissima serie Netflix “La vita bugiarda degli adulti” è costata, senza ottenere l’impatto sperato, oltre 18 milioni, più del doppio della terza stagione di “Mare Fuori”, ferma intorno i 9.5 milioni.

Così ai successi conclamati si aggiungono i numeri molto positivi di Stefano De Martino con “Stasera tutto è possibile”, in onda dal 2015 al debutto con Amadeus, quelli di Max Giusti e il suo “Boss in Incognito“. Alessia Marcuzzi cerca una strada più “pulita” a Viale Mazzini, “Boomerissima” ha ottenuto una media del 7,3% e la riconferma per la prossima stagione. Stefano Coletta, direttore Intrattenimento Prime Time, aveva testato con successo quest’estate su Rai2 con la conduzione di Nek “Dalla strada al palco” e “Tim Summer Hits” con Stefano De Martino e Andrea Delogu. E al mercoledì “La Porta Rossa“, fiction con Lino Guanciale, ha ottenuto buoni risultati pur tornando in onda dopo quasi quattro anni.

La settima stagione de “Il Collegio” ha mostrato una maggiore debolezza (media del 5,6% di share) ma non si può certamente definire un flop “Nudi per la vita” con Mara Maionchi (media 6,5%). Non è tutto oro quello che luccica, non tutto è un boom ma certamente tutto non è un flop. Rai2 prova a svegliarsi dall’incubo cercando strade nuove con volti spesso già forti. La seconda serata, con le difficoltà orarie e a volte di traino, ha messo in campo “Stasera c’è Cattelan“, con il nuovo ciclo di puntate più centrate e con ascolti migliori. Il conduttore dopo il flop su Rai1 con “Da Grande“, ha convinto alla guida dell'”Eurovision Song Contest” e cerca un percorso di crescita su una rete a lui più adatta. “Bar Stella“, pur mostrando parecchi limiti nello scimmiottare i programmi di Arbore, ha sfiorato sul finale il 9% di share. “Belve“, terzo titolo dell’esperimento seconda serata, con Francesca Fagnani si è meritato sul campo la promozione in prime time, con grande spinta stampa e social. Al debutto il 4,5%, un dato positivo considerando concorrenza e gli esperimenti falliti dei precedenti talk.

E nel daytime? I programmi, qui sotto la guida della direttrice Simona Sala, confermano un trend positivo. Michele Guardì è la certezza del mattino con “I Fatti Vostri” condotto da Salvo Sottile e Anna Falchi, ha trovato il suo pubblico e la sua dimensione “Ore 14” di Milo Infante e dopo un debutto flop segna una crescita “BellaMa‘” di Pierluigi Diaco. Un programma comunque non convincente ma che è stato stravolto (rinnegando il progetto iniziale) per risalire sul fronte auditel. Paola Perego e Simona Ventura sono reduci dall’8% dello speciale sanremese di “Citofonare Rai2“, numeri favoriti dal traino festivaliero ma segnali di crescita erano arrivati già da qualche mese, in fondo le due conduttrici ci avevano messo la faccia prima degli altri. Quando Rai2 era solo Rai2%.

Una strada lunga e in salita ma alla lista delle cose che vanno male e non convincono, bisogna pur aggiungere quelle che pian piano funzionano. E mentre a Fuortes qualcuno prova ad indicare la porta, lui ricorda i segnali di Rai2, la stabilità di Rai1 (che non ha flop nel daytime e ha molti successi in prima serata) e le ultime prove record. Sanremo 2023 e Mondiali del Qatar. Basteranno?

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