La Commissione europea ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia Ue per violazioni delle norme comunitarie da parte della Corte Costituzionale polacca e delle sue sentenze. La procedura di infrazione è iniziata nel dicembre 2021, dopo che la Corte polacca aveva dichiarato incompatibili con la Costituzione polacca alcuni articoli dei trattati, sfidando la predominanza del diritto Ue. Inoltre, a causa delle procedure seguite per la nomina di alcuni giudici, per l’esecutivo comunitario la Corte Costituzionale polacca non ha più le caratteristiche di un tribunale indipendente.

Il 15 luglio 2022 era partito il parere motivato, cui Varsavia aveva risposto contestando il ragionamento della Commissione. Le risposte del governo polacco sono state giudicate insufficienti, quindi la Commissione ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia. Il ministro della Giustizia di Varsavia, Zbigniew Ziobro, ha reagito dicendo che la decisione è un “attacco pianificato allo Stato polacco”. “Questa richiesta e il ricatto, in questo caso, mirano a eliminare lo stato polacco come lo conosciamo, ai sensi della costituzione polacca”, ha dichiarato il ministro, noto per le sue posizioni anti-europee e anti-tedesche. La decisione della Commissione, ha aggiunto, fa parte della politica dell’Ue che segue “il piano tedesco volto ad abolire gli Stati membri dell’Ue” a favore di “uno stato centralizzato con una capitale formale a Bruxelles e una reale a Berlino”.

Nel giugno scorso la Commissione europea aveva approvato il Pnrr polacco, del valore di 35 miliardi di euro, condizionando l’esborso dei fondi al raggiungimento di determinati obiettivi a tutela dell’indipendenza del sistema giudiziario. Il via libera condizionato era giunto a seguito dell’adozione da parte di Varsavia di una legge che aboliva la sezione disciplinare della Corte Suprema, contestata da Bruxelles. Secondo Palazzo Berlaymont, tuttavia, la riforma non era sufficiente a superare tutte le criticità rilevate dall’Ue. La settimana scorsa il Parlamento ha approvato la nuova legge. Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha chiesto un parere preventivo alla Corte Costituzionale.

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