Pesci morti che galleggiano nei rii. È lo strano fenomeno che sta accadendo a Venezia da alcuni giorni, in concomitanza con la bassa marea persistente che permette di vedere con nitidezza i fondali del centro storico. L’allarme ambientale, al momento, non ha una spiegazione precisa.

Per il responsabile del Centro maree del Comune di Venezia, Alvise Papa, è difficile ipotizzare un legame tra la poca acqua in città e la moria dei pesci: “In quella zona il Canal Grande ha una profondità di 5-6 metri, mentre quello della Giudecca è sui dodici, pare improbabile che vadano a morire proprio in quel canale, dove tra l’altro c’è molta corrente. Inoltre questa notte non c’è stata una minima importante, con valori positivi, quindi escluderei il fenomeno bassa marea”.

Papa fornisce anche i dati sul fenomeno ciclico della bassa marea che interessa la laguna nel periodo invernale: l’acqua negli ultimi due giorni ha registrato maree che vanno dai -0,45 di minima alle 12.45 di ieri, fino alla massima di 0,3 delle 19.15 del 13 febbraio. Mediamente gli estremali degli ultimi due giorni si sono assestati in questa forbice probabilmente a causa anche dell’alta pressione.

Anche per il biologo del museo di Storia Naturale, Luca Mizzan, al momento è difficile dare una spiegazione: “Le ipotesi sono talmente tante che dire una fesseria è un attimo – spiega – Tre settimane fa si sono registrate le prime segnalazioni di pochi esemplari di cefali che morivano in zona Sant’Angelo, sarebbe da capire quali specie ci sono, perché in laguna se ne trovano di 5-6 tipologie, una delle quali è soprannominata ‘magna giasso’ (mangia ghiaccio, ndr) perché vive sotto il ghiaccio a temperature rigide. Altre invece soffrono di più la laguna”.

L’insolita scena è stata ripresa da Claudio Vernier, presidente dell’associazione dei commercianti di piazza San Marco. Uscendo di casa attorno alle 7 di questa mattina si è trovato di fronte al fenomeno da fondamenta Cà Balà: “Si vedevano molti pesciolini morti lungo il canale, mentre a 30-40 centimetri di profondità si notavano anche alcuni agonizzanti. La cosa mi ha stupito e preoccupato, perché sebbene ci sia bassa marea, ho pensato di avvisare le forze dell’ordine affinché verifichino che non ci siano questioni ambientali”. La corrente, ha fatto sapere l’esercente lagunare, proveniva dal Canal Grande verso il canale della Giudecca.

Il fenomeno non è un caso isolato: centinaia di pesci morti sono stati rinvenuti nei giorni scorsi anche nel fiume Lemene, a Concordia Sagittaria (Venezia) e in aree attigue del Portogruarese. Come nel caso denunciato a Venezia, anche per questa moria improvvisa e massiccia non ci sarebbero spiegazioni legate a fenomeni di inquinamento ambientale. Le prime segnalazioni risalgono a inizio settimana. Sul fatto indaga la polizia locale del Portogruarese che ha attivato le verifiche, senza riuscire a individuare alcuno sversamento o altro elemento anomalo. Il corso d’acqua ha livelli di portata molto bassi e, nei giorni scorsi, prima del rinvenimento dei pesci moti, si erano registrate temperature particolarmente rigide.

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