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Lia Celi racconta il processo di transizione di suo figlio: “Era sempre stata un maschio ma nel corpo sbagliato”

Una transizione complicata in questo caso per mamma. “Parlo per me, madre di un ragazzo trans. Quando Roman mi fece il “discorso” tutto si sarebbe aspettato tranne il mio sguardo sbigottito”, spiega la Celi a La Stampa

di F. Q.

Un maschio ma sempre nel corpo sbagliato. È Lia Celi, la celebre giornalista satirica, colonna dello storico Cuore, a raccontare la complessa transizione del proprio figlio Roman, da figlia a figlio. Una transizione complicata in questo caso per mamma. “Parlo per me, madre di un ragazzo trans. Quando Roman mi fece il “discorso” tutto si sarebbe aspettato tranne il mio sguardo sbigottito”, spiega la Celi a La Stampa. La giornalista sottolinea che la figlia, ora figlio, pensava che lei non avrebbe fatto una piega nell’apprendere della sua transizione e invece… “Era sempre stata un maschio ma nel corpo sbagliato. Non capiva, e forse non può capirlo nemmeno ora, che per me lo choc non è stato tanto quel che intendeva fare del suo corpo (era maggiorenne e responsabile delle sue scelte). Quanto il dover cambiare di colpo me stessa, il mio sguardo, la mia narrazione e il mio discorso riguardo a lui. Anche retrospettivamente”. Celi ricorda che fratelli e sorelle di Roman avevano imparato subito la lezione e che la transizione non gli faceva né caldo né freddo, tanto da chiamarlo con il nome che si era scelto e i pronomi giusti. Insomma, spiega la giornalista con dolore e sorpresa: “La loro transizione è stata più facile della mia”. Oggi Roman si è laureato e grazie all’aiuto del Mit di Bologna sta completando la sua transizione e tra poche settimane modificherà definitivamente il suo documento d’identità.

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