Speciale Sanremo 2023

Sanremo 2023, i racconti delle escort che arrivano in città nei giorni del Festival: “Guadagni alle stelle. I nostri clienti? Tutti, operatori, professionisti, anche giornalisti. Ma ecco chi sono i più assidui”

A raccontarcelo è Giulyana84 (nome di fantasia), che accetta di parlarci a condizione di mantenere l’anonimato. Lei fa la sex worker per pagare il mutuo e una volta che avrà raggiunto la cifra che le occorre abbandonerà. Italiana, laureata, ha 38 anni e una sua attività nel campo del turismo. Ma non le basta. Perciò alcuni anni fa ha deciso di integrare le sue entrate facendo la escort

di Simona Griggio

Le top escort non vanno a Sanremo. Quelle che hanno clienti fissi e fidati a febbraio vanno nei resort a sciare. La formula è quella del tutto pagato in anticipo. Oltre, naturalmente, al ‘servizio in camera’. Quelle che invece vanno a Sanremo per lavorare, al Festival sono di casa. Spesso con pied-à-terre a Montecarlo e agganci per inviti alle serate importanti. Fanno soprattutto da accompagnatrici. Se le vedi in giro pensi che siano manager in vacanza, donne benestanti abituate al lusso come stile di vita. Ma allora da chi è composta la folla di escort che raggiunge la splendida cittadina della Riviera di Ponente durante il Festival? Dalle lavoratrici del sesso della porta accanto. Che affittano appartamenti in condivisione, se riescono a permettersi l’investimento, e devono far quadrare i conti. Sono donne che spesso fanno altri lavori e ‘arrotondano’, oppure fanno solo questo e si spostano un po’ qua un po’ là a seconda degli eventi di richiamo delle città. Perché? Si guadagna di più. Ci sono molti più appuntamenti. Il fenomeno è noto, già trattato dai media in passato.

A raccontarcelo è Giulyana84 (nome di fantasia), che accetta di parlarci a condizione di mantenere l’anonimato. Lei fa la sex worker per pagare il mutuo e una volta che avrà raggiunto la cifra che le occorre abbandonerà. Italiana, laureata, ha 38 anni e una sua attività nel campo del turismo. Ma non le basta. Perciò alcuni anni fa ha deciso di integrare le sue entrate facendo la escort. “Non sono bella, se mi vedi sul bus non mi noti neanche – spiega – ma non è la bellezza che i clienti cercano. Arrivano, consumano e se ne vanno. Di solito anche prima della fine del tempo a disposizione. Meglio così”. Durante il Festival di Sanremo la situazione non è diversa. “Lo è solo dal punto di vista economico. Noi escort chiediamo di più e lavoriamo di più. Ma bisogna potersi permettere le spese di viaggio, vitto, alloggio”. Giulyana, che era a Sanremo durante il Festival di due anni fa prima della pandemia, rivela di aver messo in conto una trasferta di cinque giorni ma di aver raggiunto il budget stabilito in solo due giorni e mezzo. Quindi? “Ho fatto la valigia e sono tornata a casa contenta”. Il suo investimento? “Non certo una bazzecola visti i prezzi delle abitazioni che salgono alle stelle durante i giorni della manifestazione canora”.

Quest’anno, dopo due anni di assenza perché “con i lockdown e il covid il gioco non valeva la candela” Giulyana torna a Sanremo con l’obiettivo di raddoppiare, anzi, triplicare in una manciata di giorni quanto investito. “Sto trattando per un appartamento con una collega, due stanze da letto e due bagni, salotto e cucina. La zona non la dico”. Lei è bionda, l’amica mora, l’idea è di proporsi anche in coppia. La formula è già stata sperimentata in altre città con successo. “Tranne una volta – puntualizza – quando abbiamo finto di essere sorelle ma non era credibile in effetti”. Chi sono i clienti che cercano escort a Sanremo durante il Festival? “Tutti – risponde – come avviene in qualsiasi città”. Operatori, professionisti, anche giornalisti. “Non è che chiediamo chi sono e cosa fanno. La privacy è fondamentale”. Poi Giulyana spiega che la maggiore richiesta proviene dai proprietari di seconde case a Sanremo o a Ventimiglia. Sono soprattutto uomini sposati che da Milano o da Torino si spostano da soli. Certo, magari fra loro c’è anche gente del pubblico dell’Ariston ma di certo non i cantanti, i musicisti, i dirigenti. “A me e alle colleghe che conosco non è mai capitato di ricevere vip”. Qual è la categoria di clienti più assidua durante il Festival? Ribadisce che sono i proprietari delle seconde case a Sanremo o nel circondario, a cui si aggiungono alcuni fra quelli che lavorano lì per il periodo del Festival: operatori di tutte le categorie professionali”.

La donna con cui Giulyana dividerà l’appartamento è sposata e fa anche lei la sex worker come secondo lavoro, in totale trasparenza. Ma entrambe stanno ancora facendo i conti: conviene o non conviene andare? E se poi non riuscissimo a guadagnare abbastanza? L’obiettivo è di arrivare a 5 mila euro minimo. Se no il gioco non vale la candela. Una volta sul posto Giulyana sarà contattata attraverso le piattaforme web a cui è iscritta e che segnalano il suo tour. “La riservatezza è fondamentale – prosegue – non solo quella del cliente ma anche la nostra. Il civico della via, per esempio, lo diamo solo all’ultimo momento”. Ribadisce: “I clienti sono tutti uguali, dal Lazio all’Emilia Romagna alla Liguria. Non è che cambiano perché c’è il Festival”.

In questa uguaglianza del maschio sanremese con quello modenese o romano si avverte in lei una sorta di rassegnata consapevolezza. Un lucido distacco sulla mancanza di ‘distinzione’ dei vari clienti. “Principi non ne ho mai visti – rivela – alcuni li spedisco persino in bagno a lavarsi. Ma io non sono come altre mie colleghe. Ho messo solo un limite: i 150 chili di peso. Altre li vogliono addirittura depilati nelle parti intime e con l’ablazione dei denti appena fatta”. “Ha mai mandato via qualcuno?”. Risponde che i fumatori incalliti, per esempio, non li sopporta. E nemmeno quelli che si innamorano di lei. Un fatto simile è successo proprio al Festival di Sanremo di due anni fa. “Quale tipologia di clienti manca a Sanremo secondo la sua esperienza?”. Replica decisa: “Quella delle forze dell’ordine, in altre città sempre presente. E poi, ovviamente, i cantanti”.

Si arriva così all’ultima domanda. “Ha mai pensato di aprire un profilo su OnlyFans?” “Tengo troppo alla mia privacy – puntualizza – preferisco il contatto fisico all’immagine virtuale che poi va in giro sul web e non la controlli nemmeno a distanza di anni”. Ma non è così per tutte le operatrici del sesso. C’è anche, ma sono davvero pochissime, chi ambisce al doppio profilo. Per esempio, sul sito Pablitoescort vediamo due profili di sex worker con il link di OnlyFans. Fanno sia scambio reale sia scambio digitale. C’è Alba, una escort ucraina di Modena che è anche creator sulla nota piattaforma con il nome di KaterinAlba. Si definisce minstress e promette foto di nudo ed erotismo artistico. Dal vivo incontra solo uomini gentili, ‘gentleman’ adatti alla sua classe e naturalezza di forme. Riceve solo tramite appuntamenti prenotati nella sua location oppure va in tour dove la chiamano. Sanremo o Torino è uguale. Sono invece le transessuali ad avere per lo più incontri in contemporanea, reali e virtuali, e a mettere il link della piattaforma digitale sui siti di escort. Sophia Mediterranea, Sofia Lorezzi su OnlyFans, ha base in Piemonte ma si sposta volentieri anche nelle zone limitrofe. La Liguria è davvero vicina. E le sue immagini sono davvero molto esplicite.

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