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Virginia Sanjust di Teulada si difende dalle accuse: “È vero che ho sfasciato casa di nonna, ma non ho estorto soldi. Io valgo più delle case”

Pochi giorni fa, l'ex annunciatrice tv  è stata rinviata a giudizio per tentata estorsione, danneggiamento e stalking per aver devastato l’appartamento della nonna, all’epoca ottantenne

di Francesco Canino

Prima si è introdotta nell’appartamento dell’ex compagno, poi ha danneggiato la casa della nonna, l’indimenticabile attrice Antonella Lualdi. Sono questi alcuni dei reati contestati all’ex annunciatrice tv Virginia Sanjust di Teulada, lanciata come “signorina buonasera” agli inizi degli anni 2000 e celebre per la sua amicizia con Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa è stata rinviata a giudizio per tentata estorsione, danneggiamento e stalking per aver devastato l’appartamento della nonna, all’epoca ottantenne. “È vero che ho sfasciato casa di nonna, ma non ho estorto soldi. Ritengo che la mia persona valga più delle case”, replica oggi, secondo quanto riportato da Repubblica l’ex volto tv, figlia di un’altra star del cinema e del piccolo schermo, Antonella Interlenghi.

La nipote avrebbe chiesto ripetutamente denaro alla nonna e, quando quest’ultima si è rifiutata, lei è andata su tutte le furie minacciando di distruggere l’abitazione. Gli atti raccontano quasi nei particolari cosa accadde a casa della Lualdi, con la donna chiusa in camera per la paura e la Sanjust che staccava i quadri dalle parenti, rompeva lampade, vetri, arrendi e suppellettili vari. Solo l’arrivo delle forze dell’ordine ha interrotto quegli attivi di vandalismo. Ma non sono le uniche accuse nei suoi confronti, visto che tra il maggio del 2019 e l’aprile 2020 fu protagonista di altri episodi che costarono all’aristocratica – figlia del barone Giovanni Sanjust di Teulada, morto nel 2014 schiacciato dal trattore che stava guidando – i domiciliari in una casa di cura. La donna avrebbe infatti preso di mira un uomo con cui ebbe una breve relazione sentimentale, che lui decise di troncare quasi subito. “Il 14 dicembre del 2019 aveva sentito i pompieri che cercavano di entrare in casa forzando la serratura. Tale intervento era stato operato su richiesta della Sanjust la quale aveva detto di voler rientrare in casa”, si legge negli atti.

Poche settimane dopo la donna si ripresentò nel palazzo citofonando ripetutamente e sedendosi nell’androne fino all’arrivo dei carabinieri, che la condussero fuori. Ma ci sono altri racconti, come quelli dei condomini che più volte “soprattutto nelle ore notturne, entrava nel cortile suonando al campanello o urlando e chiedendo di entrare nell’appartamento della vittima”, mentre l’amministratore del palazzo denunciò la donna che “approfittando dell’entrata e dell’uscita dei condomini si introduceva furtivamente all’interno dello stabile contro la volontà degli altri condomini”. “Alle molestie iniziali sarebbero seguiti pedinamenti e intrusioni a casa dell’uomo. In un’occasione avrebbe infranto la finestra del salone entrando nell’appartamento”, scrive ancora Repubblica. L’inchiesta è andata avanti e il pm Francesco Cascini ha chiesto il rinvio a giudizio per Virginia Sanjust, dunque, ora la palla passa ai giudici: sempre secondo Repubblica, “i legali dell’imputata chiederanno di procedere con rito abbreviato per chiudere celermente la vicenda e ridurre l’eventuale condanna che la corte potrebbe emettere”.

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