A meno di un mese dalle sette evasioni di Natale, il carcere minorile di Milano Beccaria torna a essere teatro di episodi di disagio. Intorno alla mezzanotte di oggi, 21 gennaio, un giovane detenuto ha dato fuoco al materasso della sua cella, causando l’intossicazione di tre agenti della polizia penitenziaria. I tre uomini sono stati trasportati all’ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. I pompieri sono intervenuti con quattro mezzi e un’autoscala e il rogo è stato domato in tempi brevi. Ancora da chiarire la dinamica: secondo quanto riportato dai vigili del fuoco, infatti, i tre agenti ricoverati avevano sul corpo anche i segni di alcune contusioni. Non risultano altri feriti o intossicati rispetto ai tre uomini della polizia penitenziaria.

Per Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa – organizzazione sindacale della categoria dei lavoratori pubblici – polizia penitenziaria, l’episodio dell’incendio di un materasso al Beccaria dimostra che “i fatti di Natale, con la clamorosa evasione multipla, non costituivano un episodio isolato. Tali accadimenti sono palesemente la sintomatologia di un sistema patologico che va celermente curato e sanato”. Già a fine dicembre la Sottocommissione carceri del Comune di Milano e i sindacati avevano chiesto attenzione per il Beccaria, lamentando lavori di ristrutturazione infiniti e carenza di organico nell’istituto di pena. “Non bastano le indicazioni della Direzione generale del personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile, la quale, facendo ciò che può con le risorse di cui dispone, dà l’impressione più di volersi mettere a posto con le carte che non quella di poter affrontare compiutamente le molteplici criticità“, scrive De Fazio.

“D’altronde – insiste De Fazio – il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, dopo il pensionamento di Gemma Tuccillo, è privo del suo vertice, che il governo non ha ancora nominato. Invitiamo nuovamente il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che dopo le prime uscite fatte nelle carceri, al di là dei proclami, sembra essersi disinteressato alla materia, a intercettare il fortissimo disagio che si registra nei penitenziari, per adulti e minori, e ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali”, conclude il segretario della Uilpa polizia penitenziaria.

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