Televisione

“Bruno Vespa in onda tutti i giorni su RaiUno” nel momento di massimo ascolto: la protesta di Usigrai

Secondo le voci che circolano ormai da qualche settimana, il giornalista potrebbe ottenere una striscia informativa quotidiana in onda sulla prima rete del servizio pubblico, in un momento di massimo ascolto, dopo il Tg1 delle 20 e prima dei "Soliti Ignoti"

di Giuseppe Candela

C’è un nuovo caso a Viale Mazzini. Bruno Vespa, secondo le voci che circolano ormai da qualche settimana, potrebbe ottenere una striscia informativa quotidiana in onda sulla prima rete del servizio pubblico, in un momento di massimo ascolto, dopo il Tg1 delle 20 e prima dei “Soliti Ignoti”.

Se Bruno Vespa diventa un Genere: Usigrai chiede all’Azienda un incontro su organici, utilizzo degli esterni e palinsesti, a tutela degli interessi delle redazioni Rai”, protesta l’Unione Sindacale Giornalisti Rai. “Una striscia di informazione quotidiana a Bruno Vespa che già conduce, con un contratto da artista, Porta a Porta rischia di far diventare l’approfondimento giornalistico della Rete Uno del servizio pubblico un Genere che finirebbe per prendere il nome e i tratti dello stesso Vespa. Una Rai che affidi ad un solo soggetto la conduzione di tutto l’approfondimento informativo delle fasce di maggiore ascolto di una rete, dà l’impressione di non avere altra scelta. Chi guida l’azienda sa invece che tra le giornaliste e i giornalisti della Rai ci sono già le professionalità a cui attingere per diversificare l’offerta di informazione del Servizio pubblico”, si legge nella nota diffusa venerdì pomeriggio e che sta già creando agitazione in Rai.

Molto più di una semplice indiscrezione, Vespa potrebbe sbarcare sulla prima rete da fine febbraio e si starebbe lavorando al progetto da settimane. “E’ l’uomo più potente della Rai“, assicura il sito Dagospia, forte di un feeling totale con Giorgia Meloni e di una rete di rapporti trasversali. Proprio a “Porta a Porta” la premier Meloni aveva rilasciato la sua prima intervista lo scorso 22 dicembre, eccezionalmente in onda nell’access prime time con ascolti piuttosto tiepidi.

Il 18 aprile 2002 Silvio Berlusconi, ai tempi presidente del Consiglio, pronunciò a Sofia quello che fu definito “l’editto bulgaro”. Nel mirino Michele Santoro, Daniele Luttazzi ed Enzo Biagi. Il Premier si augurò che “la nuova dirigenza Rai non permettesse più un uso criminoso della televisione pubblica”, il resto è storia. Biagi conduceva dal 1995 “Il Fatto”, la striscia informativa in onda dopo il Tg1 delle 20, spazio di grande visibilità che ora potrebbe finire proprio nelle mani di Bruno Vespa. Negli anni diversi tentativi si sono rivelati fallimentari: da Pierluigi Battista a Clemente J Mimun fino a Giuliano Ferrara.

L’ipotesi agita anche i responsabili del palinsesto. La striscia di Vespa non dovrà sovrapporsi con quella di Damilano, “Il Cavallo e la Torre”, in onda su Rai3 ma di certo occuperà lo stesso orario dell’edizione serale del Tg2. Timori anche da RaiPubblicità, Vespa potrebbe danneggiare “I Soliti Ignoti“, game show di successo condotto da Amadeus, con una partenza ritardata e l’assist alla concorrenza, “Striscia la notizia“.

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