“Siamo in collegamento con la casa circondariale dell’Aquila, l’imputato Matteo Messina Denaro è rinunciante”. “U Siccu” non ha preso parte all’udienza dell’aula bunker di Caltanissetta nel processo in cui è imputato per le Stragi di Capaci e via d’Amelio. A riferirlo la presidente Maria Carmela Giannazzo, della Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, che ha accolto la richiesta di rinvio presentata dall’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote del boss, nominata suo difensore.

“Sapevamo che il processo non potesse progredire oggi – ha spiegato Antonino Patti, Procuratore Generale di Caltanissetta -. Ci sono delle piste ancora oggi non sondate e conosciute, perché il livello di conoscenza di Messina Denaro per il rapporto stretto con Totò Riina era superiore a quello dei collaboratori di giustizia”. Chissà se all’udienza del 9 marzo, Messina Denaro sarà in video collegamento. “Sarebbe gradita la sua presenza, soprattutto se fosse non muta, ma parlante”, ha concluso Patti accompagnato dal sostituto procuratore Gaetano Bono.

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