Niente Coffee Break, Omnibus e L’aria che tira. La normale programmazione di La7 non va in onda oggi, 17 gennaio. Il motivo è uno sciopero dei lavoratori della rete privata del presidente Urbano Cairo. Mobilitazione che, seppur non coinvolgendo direttamente il personale giornalistico, ha trovato il sostegno anche del Comitato di redazione (Cdr) di La7. I lavoratori incroceranno le braccia per tutta la giornata per chiedere all’azienda, si legge nel comunicato, “un giusto riconoscimento dello sforzo profuso in questi anni, la stabilizzazione dei precari, un accordo sullo smart working e la flessibilità oraria”. Oltre a questo è necessario, secondo i dipendenti, rafforzare i “progetti e gli investimenti per lo sviluppo dell’emittente che, con il suo successo editoriale e grazie al lavoro di giornalisti e non giornalisti, contribuisce in modo decisivo ai risultati conseguiti dall’intero gruppo”.
“Il Cdr de La7 – spiega una nota dell’organo di rappresentanza sindacale di base dei giornalisti della rete – accoglie con favore la proposta di un coordinamento con la Rsu per affrontare i temi che sono stati posti e che in larga parte riguardano anche la redazione giornalistica. Nodi ineludibili per garantire a La7 una prospettiva di sviluppo e la giusta valorizzazione del lavoro di tutti”. Lo sciopero, inizialmente proclamato dai rappresentanti sindacali per il 13 gennaio – aveva provocato anche la cancellazione della puntata di Propaganda Live di venerdì scorso –, è stato poi rinviato a oggi.
“Ribadiamo – continua la nota del Cdr – che le nostre rivendicazioni sono la richiesta di trasformare concretamente le parole dell’Azienda in azioni tangibili per mezzo di riconoscimenti professionali, miglioramento della qualità lavorativa e tramite un contributo economico una tantum per lo straordinario impegno sostenuto nell’anno appena passato”. L’organo di rappresentanza dei giornalisti di La7 chiede “un piano industriale che preveda investimenti sul capitale umano, sulla formazione, nelle infrastrutture tecnologiche, oltre che nei contenuti, in modo da poter competere in un mercato in continua espansione ed evoluzione.” Proprio in funzione di questi cambiamenti, il Cdr richiede che l’azienda adegui le modalità lavorative ai tempi, “tenendo conto della relazione tra lavoro e vita privata, i dovuti riconoscimenti professionali e la gestione di un clima aziendale positivo”, insiste.