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Amici 22 e il “noce-moscata gate”, l’esperto: “Contiene una sostanza simile alle anfetamine, se sniffata l’esperienza può essere terrificante”

Una notte brava di sei concorrenti all’interno della casetta di Amici ha scatenato numerose domande sull’uso della noce moscata. In un’intervista al “Corriere della Sera”, il dottor Marcello Ferruzzi ha fugato ogni dubbio

di Gabriele Scorsonelli

Una notte a riempirsi i polmoni di noce moscata, sfociata in un malessere di gruppo. È l’ipotesi degli utenti dei social network sul Capodanno nella casetta di Amici di Maria De Filippi, durante il quale sei allievi (Wax, Tommy Dali, NDG, Valeria Mancini, Maddalena Svevi e Samu Segreto) avrebbero sniffato grandi quantità della spezia che usiamo comunemente per fare la besciamella o condire il purè di patate. E che, adesso, è diventata la più chiacchierata e temuta d’Italia. Il “noce-moscata gate” è una ricostruzione che non ha ottenuto conferme, ma la produzione del talent – la quale ha deciso di non mostrare i video di quella notte – ha preso seri provvedimenti nei confronti dei ragazzi, definendo il gesto “irresponsabile e non adatto alla scuola”. Tra i sei, Tommy Dali è stato eliminato dal professore di canto Rudy Zerbi, mentre Valeria Mancini ha perso la sfida immediata con il collega Cricca.

Assumendo noce moscata (ammesso che sia la verità) i sei allievi si sarebbero “alterati”. Se inalata in grandi quantità, molto superiori a quelle usate in cucina, la spezia – che nasce dall’albero indonesiano Myristica Fragans – può avere un effetto psicoattivo. “La noce moscata contiene miristicina, sostanza che ha un effetto simile alle anfetamine”, ha spiegato al Corriere della Sera il dottor Marcello Ferruzzi, specialista del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano. “La miristicina, in dosi elevate, agisce su alcuni neurotrasmettitori, determinando un quadro allucinatorio con una forte componente ansiosa. L’esperienza può essere terrificante”, ha poi continuato. Insomma, il pericolo esiste davvero. E gli effetti tossici dell’assunzione volontaria di eccessive quantità di noce moscata possono essere gravi e perdurare fino a 48 ore. “Si va dalla nausea al vomito. Poi palpitazioni, stato di sopore che può alternarsi a estrema agitazione, fino a possibili crisi convulsive – ha aggiunto Ferruzzi –. Non esiste un antidoto specifico. La terapia è rivolta a contrastare i sintomi e a correggere le alterazioni più gravi e pericolose”.

E c’è di più. Combinare alcol e sostanze psicoattive tra cui, qualora se ne abusi, la noce moscata, è davvero rischioso. “L’alcol amplifica e aggrava gli effetti delle sostanze psicoattive. Inoltre, insieme al movimento sfrenato e al venir meno della sensazione di stanchezza per effetto di sostanze eccitanti, contribuisce alla disidratazione all’aumento della temperatura corporea – ha evidenziato lo specialista –. Disidratazione e aumento della temperatura corporea fino a valori estremamente elevati e pericolosi sono tra gli effetti più pericolosi dello ‘sballo’ in genere”. Inalare la nota spezia, come avrebbero fatto i concorrenti di Amici, ha anche altri effetti. “L’inalazione di polvere di noce moscata è una pratica non abituale e, oltre gli effetti già citati, potrebbe causare anche seri problemi di tipo respiratorio”, ha avvertito il dottor Ferruzzi. Nonostante ciò, non ci sono controindicazioni nell’uso della spezia per condire le più svariate pietanze: “Le quantità di utilizzo in cucina sono talmente basse da essere assolutamente sicure. Quindi ripeto: possiamo continuare a usarla come sempre”, ha poi concluso.

Un’alternativa? Rub, composti di erbe e spezie naturali al cento per cento. “Provate il macis: è il fiore della noce moscata. Il macis ha un profumo floreale, talvolta anche più piacevole di quello terroso della noce moscata. Inoltre, dona ai piatti un colore brillante tendente al giallo, ma meno intenso della noce moscata; perciò, anche più funzionale per certe preparazioni come i dolci”, ha suggerito l’esperto Angelo Nardomarino. Le quantità? “Dipende dalla grandezza delle lamelle, volendo suggerire una dosa, generalizzando, direi un cucchiaino di macis per mezzo litro di latte”.

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