Finalmente, oggi 16 gennaio dell’anno 2023, è stato inflitto alla mafia un altro colpo importante: l’arresto di Matteo Messina Denaro. Il suo arresto provoca in tutti noi un senso di rivincita e al contempo di quiete interiore.

Ma veramente con l’arresto di Matteo Messina Denaro cambierà “qualcosa”? Non attendevamo forse con la stessa speranza l’arresto di Riina prima e di Provenzano dopo? Ora che le forze dell’ordine avranno più intelligenze e forze militari a disposizione, si adopereranno nel perseguitare e indagare “l’Altro” livello? Il livello “sofisticato” di chi ha manovrato i pupi della mafia, quei pupi che forse tardivamente, quando gli hanno tagliato i fili che li muovevano, si sono d’improvviso accorti di non essere in realtà loro i veri pupari… Brancaccio adesso avrà la sua Piazza? Avrà il suo asilo nido tanto voluto dal Beato Giuseppe Puglisi? Ritorneranno a Palermo i 25 milioni per la realizzazione di due poli scolastici, uno nella I Circoscrizione e l’altro nell’VIII Circoscrizione di Palermo, che per l’insipienza della politica e della burocrazia si sono persi?

Sino a quando non daremo, a partire dalla primissima infanzia, un’istruzione, una formazione e un’educazione ai nostri bambini, cresceranno e si moltiplicheranno i Riina, i Provenzano e i Messina Denaro di turno. Siamo certi che non potranno mai più ritornare i tempi terribili che la nostra terra, e in particolar modo la nostra Palermo, ha vissuto nei lontani anni 90? Chi si sarebbe immaginato la guerra in Ucraina?

Da operatore sociale che da 30 anni guida il Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi nutro qualche perplessità. Da credente, da chi ha deciso di seguire, a partire proprio da Brancaccio, le orme del piccolo parroco di Brancaccio e gigante della fede, sono certo che quegli anni non ritorneranno mai più.

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