I dipendenti pubblici italiani guadagnano sempre di meno. È quanto emerge dai dati presentati dall’Aran (l’Agenzia della pubblica amministrazione che contratta gli adeguamenti salariali) relativi al periodo che va dal 2013 a fine settembre 2022. Nel decennio gli stipendi sono saliti del 6,7% ma nel frattempo i prezzi sono cresciuti di quasi il 14% a causa dell’inflazione. Di fatto i dipendente hanno visto diminuire il valore reale delle loro buste paga con un potere di acquisto sceso di oltre il 7%. Nel settore privato le retribuzioni sono invece salite dell’11,6%, anche in questo caso dunque in realtà una diminuzione ma di entità più modesta (- 2,2%). L’Aran ricorda che fino al 2016 c’è stato il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego e sottolinea che mentre gli stipendi dei dirigenti hanno retto meglio al carovita (+9,9% tra il 2013 e il 2022 con una perdita di potere d’acquisto inferiore al 4%) per il personale non dirigente la perdita di potere d’acquisto ha sfiorato i 9 punti percentuali. Per queste qualifiche l’aumento nominale degli stipendi è stato di appena il 4,9%.

Se si guarda solo al 2022 (anno per il quale i dati si fermano a settembre) si registra una perdita di potere d’acquisto consistente per tutti i comparti a causa dell’inflazione annua acquisita a settembre al 7,1% (ma la media annua a fine anno è salita all’8,1%). Per il settore pubblico l’aumento nominale dei salari si è limitato allo 0,9% (+1% non dirigenti, +0,7% dirigenti) mentre nel settore privato esclusi i dirigenti si è collocato all’1% (+1,5% l’industria, +0,5% i servizi). Per l’indice generale dell’economia le retribuzioni sono cresciute nominalmente dell’1,1% nei primi nove mesi del 2022 e del 10,2% tra il 2013 e il 2022.

I dati Aran confermano quello che è un problema strutturale dell’economia italiani ovvero salari ben al di sotto della media europea. Tra i paesi Ocse l’Italia l’unico in cui gli stipendi sono oggi più bassi rispetto a 30 anni fa (- 2,2%). In valori assoluti la spesa statale per dipendenti pubblici (insegnati, giudici, medici, forze dell’ordine, impiegai, etc) è stata nel 2022 di 188 miliardi di euro ed è prevista in calo sia per il 2023 (187 miliardi) che nel 2024 (185 miliardi). In Italia ci sono circa 3 milioni e 200mila dipendenti pubblici, in calo. Sono uno ogni 18,5 abitanti e il 13,2% della forza lavoro complessiva. Un dato basso nel confronto con gli altri paesi europei. In Francia gli statali sono il 20% degli occupati, in Gran Bretagna il 16%. La media Ocse è del 18%.

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