Non erano afte ma segni di una grave piastrinopenia, ossia a una carenza di piastrine. E così una 12enne, che aveva appena terminata la seconda media, morì 12 anni l’11 luglio del 2020. La ragazzina spirò a causa di una emorragia cerebrale. Per il decesso di Syria Scala, residente a Collecchio (Parma), è stata ora rinviata a giudizio la pediatra, una dottoressa 59enne con l’accusa di omicidio colposo come si legge sulla Gazzetta di Parma. Il giudice per l’udienza preliminare, Sara Micucci, ha quindi accolto la richiesta del pm Emanuela Podda. Il processo comincerà il prossimo 23 novembre. La 12enne, che giocava a pallavolo, il 7 luglio era stata visitata dalla pediatra perché soffriva di qualche vescichetta in bocca. Il medico le aveva diagnosticato una gengivostomatite dovuta a quelle afte e le aveva prescritto un farmaco in spray per curarle. Dopo quattro giorni, la morte. Syria infatti non aveva afte ma lesioni petecchiali dovute alla carenza di piastrine.

Un errore diagnostico che, secondo la Procura, avrebbe portato alla morte. I consulenti del pm hanno evidenziato che le lesioni petecchiali erano presenti anche sugli arti. Inoltre la giovane aveva avuto anche un abbondante flusso mestruale che riconduce ai sintomi di una seria piastrinopenia. Dopo tre giorni dalla visita dalla pediatra le condizioni della 12enne erano peggiorate: faticava a parlare, aveva eccesso di salivazione e nuove macchie scure erano spuntate in altre parti del corpo. Una nuova chiamata alla pediatra non sarebbe stata inoltre seguita dal consiglio di andare al Pronto Soccorso o dalla prescrizione di esami. La madre della ragazzina aveva portato comunque la figlia al Maggiore di Parma e dopo poche ore è stata diagnosticata una emorragia cerebrale in severa piastrinopenia. L’intervento chirurgico non le aveva salvato la vita. I genitori avevano deciso di acconsentire alla donazione degli organi.

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