In Italia nel 2020 il costo del lavoro per le imprese è stato in media di 41.081 euro per dipendente: il 72% corrisponde alla retribuzione lorda (in media 29.591 euro), il 27,7% ai contributi sociali a carico del datore (in media 11.366 euro) e lo 0,3% ai costi intermedi connessi al lavoro (in media 123 euro) che includono anche le spese di formazione professionale. Sono i calcoli dell’Istat, che nota come il costo sia in media più basso rispetto al resto dell’Eurozona. Quello per ora lavorata è infatti pari in media a 29,1 euro, all’undicesimo posto nell’ambito dei 26 paesi dell’Unione europea (ordinati in maniera decrescente); il valore è superiore a quello spagnolo ma più basso di quelli di Francia e Germania. Danimarca e Belgio superano i 40 euro per ora, mentre Romania e Ungheria hanno valori sotto i 10 euro”. Le differenze tra gli Stati membri sono molto ampie: si passa dai 6,7 euro per ora della Bulgaria ai 47,5 euro del Lussemburgo.

Per quanto riguarda i contributi sociali per ora lavorata, nella media dell’Ue a 27 rappresentano il 23,7% del costo del lavoro in senso stretto e nell’area dell’euro il 24,3%. Anche in questo caso sono ampie le differenze tra gli Stati membri: al primo posto si colloca la Svezia (11,2 euro), all’ultimo la Romania (0,5 euro), mentre l’Italia è al sesto posto (8,1 euro). Anche l’incidenza dei contributi sociali sul costo del lavoro è notevolmente diversa da paese a paese, con un valore massimo del 30% per la Svezia e un valore minimo del 5,5% per la Romania. La quota di contributi per l’Italia, pari al 27,9%, è inferiore, oltre che a quella svedese, anche a quella francese (29,4%). Il peso dei contributi è inoltre relativamente più basso in Danimarca (10,7%) e Lussemburgo (13,1%).

Il costo è superiore per le aziende più grandi: per le unità economiche con oltre 1.000 dipendenti è pari in media a 33,3 euro, circa 10 euro in più di quello rilevato per le unità economiche con 10-49 dipendenti (23,1 euro).

Il costo orario più elevato si rileva nel settore degli Altri Servizi (32,1 euro di cui 23,4 di retribuzioni lorde), mentre il valore minimo in quello delle attività di Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (18,8 euro), dove anche la retribuzione lorda per ora lavorata (13,5 euro) è la più bassa. I settori che registrano l’intensità di lavoro massima, misurata in termini di ore annualmente lavorate per dipendente, sono Costruzioni (1.557) e Industria in senso stretto (1.512).

Nel 2020, primo anno di pandemia, le ore lavorate per dipendente sono inferiori del 6,6% rispetto al 2016.

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