Oltre mille giornalisti e altri dipendenti del quotidiano statunitense New York Times hanno cominciato uno sciopero di 24 ore, il primo del genere nel blasonato quotidiano in oltre 40 anni. La causa è il mancato accordo per il rinnovo del contratto, scaduto nel marzo 2021. Tra i nodi l’aumento degli stipendi e le politiche sul lavoro da remoto. “Non è mai una decisione facile rifiutare di fare il lavoro che ami, ma i nostri membri desiderano fare ciò che serve per ottenere una migliore newsroom per tutti“, ha twittato la NewsGuild di New York, lo storico sindacato dei giornalisti della Grande Mela.

“È deludente che venga decisa questa azione estrema quando non siamo in una situazione di impasse” nei negoziati, ha commentato da parte sua una portavoce del gruppo Danielle Rhoades Ha. Non è chiaro se e come la copertura giornalistica odierna sarà colpita dallo sciopero, dato che vi aderiscono anche i membri del desk live-news, preposto alle breaking news. I dipendenti del giornale hanno in programma un raduno nelle prossime ore all’esterno degli uffici del quotidiano, vicino a Times Square a Manhattan.

Il quotidiano, fondato nel 1851, è parte della The New York Times Company che pubblica anche l‘International Herald Tribune, il Press Democrat, altri 15 giornali minori e conta 4.700 dipendenti. I primi 9 mesi del 2022 si cono chiusi con ricavi sopra gli 1,6 miliardi di dollari (+ 7%) costi a 1,4 miliardi (+ 14,4%) e 206 milioni di utili (- 8,8%). Il gruppo è quotato sulla borsa statunitense, da inizio anno ha perso il 29%. I principali azionisti sono Vanguard Group (9,4%), Valueact (7,7%) e BlackRock (7,6%).

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