Fasce di giovani giocatori usate per “fare trading” o giovanissimi atleti dai costi elevati che poi hanno collezionato due sole presenze in campo o sono stati ceduti senza aver mai calpestato l’erba dell’Allianz Stadium. È stato analizzato anche questo aspetto dagli inquirenti torinesi nell’inchiesta sulla gestione economica e finanziaria della Juventus che ha generato un terremoto tra i vertici della società e che si potrebbe tramutare in un processo per società, dirigenti e lo stesso ex presidente Andrea Agnelli. Le plusvalenze, ovvero l’aumento del valore di giocatori “venduti” a un prezzo maggiore rispetto al valore registrato in quel momento a bilancio fruttando di conseguenza un guadagno contabile, hanno spesso come protagonisti professionisti molto giovani. Comprati a prezzi considerati “anomali” e magari ceduti o prestati senza appunto aver giocato un granché. E sono le presenze sul campo che definiscono un valore come a un certo punto il “contabile” delle plusvalenze Claudio Chiellini (non indagato) dice agli ispettori della Consob: “… quindi un calciatore quante presenze ha in prima squadra? Zero, vuol dire che vale zero o 100 mila euro a prescindere che il calciatore sia un potenziale campione o sia un giocatore che sarà destinato a fare un’intera carriera nei dilettanti”. Per il gip, che ha respinto le misure cautelari chieste dalla procura, le plusvalenze potevano essere anche in “buona fede” a differenza delle manovre “stipendi”, ma per chi indaga le anomalie costituivano uno degli escamotage per truccare i bilanci.

Tra le operazioni “a specchio” del 2020 – quindi tra club – vengono citati diversi casi con operazioni di cessione riguardanti i calciatori (appartenenti alla Juventus under 23) con “corrispettivi rilevanti e fuori range rispetto a calciatori di medesimo livello e categoria (Lega Pro, terzo ed ultimo livello del calcio professionistico italiano)”. Per esempio viene citato il caso di José Alejandro Mendes Marques (8.200.000) con contestuale cessione al Barcellona del calciatore Matheus Pereira da Silva. All’epoca del trasferimento dalla squadra catalana il calciatore 20enne Mendes Marques apparteneva al settore giovanile del Barcellona e anche la Juventus decide di impiegarlo nelle proprie formazioni giovanili “con conseguente natura sproporzionata dell’importo”. Stesse considerazioni per Pereira da Silva A che è passato dalle giovanili della Juventus alle giovanili della Barcellona. Altro caso quello di Felix Alexandre Andrade Sanches Correia acquistato dal Manchester City FC con la cessione allo stesso club inglese di Pablo Moreno Taboada per 10 milioni. Correia, 19 anni, aveva partecipato alle competizioni giovanili olandesi; dopo l’acquisto del calciatore anche la Juventus decide di impiegarlo nei giovani, nel caso di Taboada “nonostante il prezzo non esiguo del trasferimento” la Juventus “ha deciso, nella stessa sessione di mercato, di girare il calciatore in prestito al Girona FC nella seconda divisione spagnola”. Altro giro, altra operazione a specchio per gli inquirenti, l’acquisto dal Delfino Pescara 1936 (Pescara) del calciatore Matteo Luigi Brunori per 2.850.000 e contestuale cessione allo stesso Pescara del calciatore Edoardo Masciangelo per 2.336.000. Brunori, scrivono gli inquirenti, “viene relegato alle formazioni giovanili della Juventus che, tra l’altro, militano in terza divisione e, nella finestra di mercato successiva viene ceduto in prestito alla Virtus Entella, militante in Serie B”.

Alessandro Minelli viene acquistato dal Parma per 2.910.000 con contestuale cessione allo stesso Parma del calciatore Eric Lanini per 2.385.000. Scrivono gli inquirenti: “Il calciatore non si trasferisce mai effettivamente al Parma, ma quest’ultima società, già a partire dalla medesima finestra di mercato dell’acquisizione girerà in prestito Lanini a diverse società tutte appartenenti alla terza divisione”. Nell’elenco, tra gli altri, la cessione all’Atalanta di Simone Muratore per 7.036.000. Il calciatore “militava nelle formazioni giovanili della Juventus e, dalla metà della stagione 2019/20, “ha collezionato 4 presenze in serie A per un totale di 164 minuti giocati; a seguito del trasferimento, l’Atalanta, pur avendo speso una somma non contenuta per l’acquisto anziché impiegarlo – sostengono gli inquirenti – l’abbia immediatamente girato in prestito alla AC Reggiana 1919, in serie B”. C’è anche l’acquisto dalla società Pisa 1909 (Pisa) del calciatore Stefano Gori per 3.200.000 e contestualmente cessione allo stesso Pisa del calciatore Leonardo Loria per 2.508.000. “All’epoca – sottolineano i pm – Gori poteva annoverare solo esperienze nelle giovanili e in terza divisione, il prezzo di cessione appare, quindi, elevato in relazione al contesto sportivo; quest’ultimo non è mai stato impiegato dalla Juventus, nemmeno nelle formazioni giovanili e, nella successiva finestra di mercato di gennaio 2021, è stato girato in prestito allo stesso Pisa. Loria, 21enne al momento della cessione al Pisa avvenuta nell’estate del 2020, aveva militato unicamente in formazioni giovanili; il prezzo di cessione 2.508.000 appare di indubbio rilievo sia in relazione al contesto sportivo di Loria, sia in relazione al contesto economico del Pisa, il cui valore totale della rosa – 28 giocatori – ammonta a 16.000.000 circa; in effetti Loria risulta essere per il Pisa di gran lunga l’acquisto più oneroso della finestra di mercato estiva del 2020 ma, ciononostante, ha collezionato soltanto 2 presenze”, la conclusione degli inquirenti.

Non c’erano quindi soltanto investimenti oltre le previsioni di budget, “mercati pirotecnici” e “arroganti”, “ammortamenti e tutta la merda che sta sotto che non si può dire” nella “macchina ingolfata” dei conti bianconeri, ma anche queste plusvalenze realizzate mediante “scambi” incrociati di giovani o giovanissimi acquistati e venduti a “valore più alto” per poter mettere a bilancio valori patrimoniali più alti. Tra gli esempi ancora citati dagli inquirenti c’è quello del calciatore svizzero Albian Hajdari, 19 anni, che in una delle tabelle sequestrate dagli investigatori è indicato un costo d’acquisto di 380mila euro e una compensazione (colonna dal titolo “compens” in tabella) di 4 milioni. Nel database “Acquisti-Cessioni” i 380mila euro sono indicati nella colonna dal titolo “Valore Reale”, mentre il valore di euro 4 milioni è indicato nella colonna dal titolo” Valore Scambio”. Rispondendo a una domanda degli inquirenti Federico Cherubini, il dirigente (non indagato) subentrato a Fabio Paratici nel maggio del 2021, parla di plusvalenze finte: “Le plusvalenze finte ritengo che siano quelle maturate nell’ambito di operazioni scambio, fatte su ragazzi giovani per i quali la determinazione di un valore crea problematiche in negativo. Io più volte mi sono lamentato con Fabio che i valori che stavamo dando a quei giocatori non erano congrui. In riunioni avute con il resto della dirigenza, si è valutato il fatto che dovevamo andare verso un progetto tecnico diverso e che il ricorso alle plusvalenze non dovesse più essere una caratteristica della nostra gestione“. Ma intanto è arrivata l’inchiesta.

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