Appuntamento in Tribunale per il presidente Andrea Agnelli e il resto della dirigenza dimissionaria della Juventus. I magistrati della Procura di Torino hanno trasmesso al gip la richiesta di rinvio a giudizio di 12 persone fisiche – più la società imputata per responsabilità amministrativa – nel procedimento sui bilanci truccati della società bianconera dal 2019 al 2021. L’azione penale è stata esercitata nei confronti, tra gli altri, del vicepresidente Pavel Nedved, dell’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e del suo predecessore Fabio Paratici. Stralciate soltanto le posizioni dei tre componenti del collegio sindacale, per cui verrà chiesta l’archiviazione.

La richiesta di rinvio a giudizio ricalca l’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato agli indagati lo scorso 24 ottobre: le plusvalenze artificiali per 155 milioni di euro, le notizie false comunicate al mercato sulla cosiddetta “manovra stipendi”, le perdite di esercizio inferiori a quelle reali. Le imputazioni sono di false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ostacolo alle autorità di vigilanza e aggiotaggio informativo. La posizione degli indagati però potrebbe aggravarsi, perché nell’ultimo mese è emerso un altro giro di denaro di cui non c’è traccia nel bilancio: si tratta, secondo l’accusa, di debiti extra per decine di milioni sulla compravendita dei calciatori, compresi i 19 milioni da restituire a Cristiano Ronaldo sulla base dell’ormai famosa scrittura privata segreta tra la società e il campione portoghese (mai trovata, ma che gli inquirenti sono convinti di avere ricostruito nei suoi contenuti essenziali).

Mercoledì, prima delle richieste di rinvio, la società ha pubblicato una nota ufficiale in cui ribadisce la correttezza del proprio operato: “Sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili, il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, e le contestazioni della Procura non paiono fondate”. E per questo, secondo la Juve, anche “ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata“.

Lunedì scorso, al termine di una drammatica riunione, tutti i componenti del Consiglio d’amministrazione avevano rassegnato le dimissioni. Come nuovo direttore generale è stato nominato Maurizio Scanavino, ad del Gruppo Gedi che edita Repubblica e La Stampa. La società aveva comunicato di aver preso atto dei rilievi della Consob sulle cosiddette “manovre stipendi”, decidendo, in base a un “approccio maggiormente prudenziale”, di rivedere le “stime” e le “assunzioni” secondo i principi indicati dall’autorità di vigilanza, che “comportano rettifiche” nei bilanci 2020, 2021 e 2022. Gli effetti, si aggiungeva “saranno riflessi in un nuovo progetto di bilancio di esercizio e in un nuovo bilancio consolidato al 30 giugno 2022″ che verrà approvato in una riunione e poi sottoposto all’assemblea degli azionisti, fissata per il 27 dicembre dopo essere stata rinviata due volte.

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