Quello che conta nella vita non lo puoi contare.
Quello che conta nella vita è il pane, se non hai i denti
va bene anche una dentiera. Quello che conta nella
vita è avere un’altra vita. Quello che conta nella vita
non è avere un sorriso di circostanza, ma circostanze
sorridenti. Quello che conta nella vita lo sai solo tu.
Non può dirtelo un altro, nemmeno io. Quello che
conta nella vita è restare se stessi anche dopo la morte,
come diceva Max Aub. Quello che conta nella vita
è una placida consapevolezza del delirio che siamo.
Quello che conta nella vita è avere la schiena dritta, se
hai le gambe storte non ha importanza. Conta la schiena.
Anche il fondoschiena. In alcuni casi. Quello che
conta nella vita è il merito e la vertigine, nel senso
che devi meritarti i tuoi precipizi. Altrimenti precipiti
invano. Quello che conta nella vita è la scelta tra
due paradossi, scegli un paradosso e lancialo al
tuo paracane (questa perdonatemela!). Quello che
conta nella vita è perdonare i torti che non ci
hanno fatto, perché ci hanno impedito di raddrizzarli.
Quello che conta nella vita è sempre musicale.
Chi è senza musica è senza amore, chi è senza
amore è senza musica. Quello che conta nella vita
è il vizio, il peccato e la ribellione, camminare con
i pensieri slacciati, e mai farsi beffe di chi è buffo.
Quello che conta nella vita è chiedere la mano
di un mendicante, innamorarsi di chi vuole il
nostro aiuto. Quello che conta nella vita è sposarsi
in chiese sconsacrate e scrivere una recensione
del ristorante insieme al testimone di bozze.
Quello che conta nella vita è stracciare tutti i
divieti, soprattutto il divieto di giocare, ma sempre
rispettare i limiti di velocità, specialmente a letto.
Quello che conta nella vita è non riconoscere
il cadavere di chi amiamo, nemmeno all’obitorio.
Quello che conta nella vita non è una sveglia
puntata per andare al lavoro, ma un lavoro
puntato su di noi per svegliarci. O no?
Quello che conta nella vita è non farne mai una
tragedia, condire il proprio dolore con il sale
delle lacrime, diventare gourmet di devastazioni.
Quello che conta forse non conta. Quello che
è vita forse non è vita. E come farai a sapere quello
che conta nella tua vita? Un figlio sul quale
scrivere? Un foglio da allevare? Una multa dal
profumo inebriante? Un vigile che danza?
Una contrada? Una contraddizione? L’olio
più vergine di Maria? La fede? La frode?
La bara che bara? La resurrezione stanca?
Annoiata? Il volto di tua madre? I passi di
tuo padre sul selciato? Il fuoco? I ricordi?
Questi secondi che hai perso leggendo quello
che conta nella vita? L’amicizia? Tuo fratello?
Tua sorella? Quello sconosciuto che assomiglia
a tutti gli sconosciuti? La mano tesa? O forse
la mano calma? Chissà che cosa conta nella
vita, forse niente, forse tutto. Ti ricorderai
stasera di aprire il gas prima di andare a letto?
Boom!

Articolo Precedente

Credere, obbedire e fare più figli: pronti al ‘piano imponente’ che farà crescere il Pil?

next
Articolo Successivo

Quando i diritti del singolo diventano collettivi: è successo con l’ambiente in Costituzione

next