Un tweet e Chef Rubio finisce a processo per diffamazione a Ferrara. Il cuoco televisivo era accusato di aver commentato nel settembre 2020 il fatto che cassonetti dei rifiuti erano stati posizionati davanti al luogo in cui morì Federico Aldrovandi, nel settembre del 2005, in via Ippodromo, dove c’è una lapide a ricordo. Intestò il tweet al Comune di Ferrara, poi se la prese coi quattro poliziotti che lo uccisero, la Polizia, il sindacato Sap: “Caro Comune di Ferrara – diceva il tweet – anche se avete messo l’installazione ‘la Monnezza’ proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme furono 4 maiali della @Poliziadistato di Ferrara (@sindacato-Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie #Aldrovive#Ovunque”.

Il segretario del Sap, Stefano Paoloni, lo ha querelato e spedito davanti al giudice Ilaria Inghilleri, prima udienza e prime eccezioni, con la discussione tra le parti. Accolta l’eccezione sollevata dal difensore di Chef Rubio, avvocato Fabio Anselmo, per l’incompetenza di Ferrara. Così il giudice ha trasferito il processo al tribunale di Velletri (Chef Rubio è residente a Frascati) ed ha accolto la costituzione di parte civile del Sap, con l’avvocato Gianni Ricciuti.

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