Attualità

Caro bollette e risparmio energia, arrivano i primi freddi e sui social si scatenano i consigli ironici: “La doccia fatela in palestra, più cene a lume di candela”

Nei primi giorni di freddo, si esorcizza anche così, con scanzonata ironia, la paura di un gelido e buio inverno

di Simona Griggio

Vignette, meme, idee strampalate. Il tema del caro bollette e del risparmio energetico corrono da mesi sui social in versione umoristica. Nei primi giorni di freddo, si esorcizza anche così, con scanzonata ironia, la paura di un gelido e buio inverno. “Amore, ma come ti è venuta in mente una cenetta a lume di candela?”, chiede lei benevolmente stupita, quasi incredula. Lui, per niente romantico, risponde: “Non ho pagato le bollette e mi hanno staccato la corrente”. Ed ecco arrivare in soccorso i Re Magi. Quest’anno per Natale non porteranno con sé oro, incenso e mirra. Ma pellet, bombola del gas e pannelli solari.

Del resto, se si hanno balconi grandi si può anche cogliere l’invito di Davide Tabarelli, presidente della società di ricerca Nomisma Energia: “Usate un generatore di energia elettrica casalingo, in maniera da ridurre l’impatto dei black out, casuali o programmati che siano”. Ma dove mettere il gigantesco power bank se non si vive a Buckingham Palace? Anche ammesso che si trovi spazio, consumerebbe energia per essere ricaricato. E allora ecco arrivare il Re Magio del pannello solare da fissare alla ringhiera del terrazzo (quello del vicino) e collegare alla presa di corrente del nostro monolocale di 30 mq. Stanno andando a ruba, avverte il sito di Enel X: “Siamo spiacenti di comunicare che al momento non sono disponibili a causa di un numero di richieste molto elevato”.

Che fare? Torniamo allora ai metodi più semplici per risparmiare energia. Il più bistrattato: cuocere la pasta a ebollizione avvenuta spegnendo il fuoco. Ad affermare che le classiche bolle d’acqua in cui buttiamo il prezioso nutrimento bastano e avanzano per consentire il proseguimento della cottura a fornello spento è stato Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica 2021. Il suo invito a usare il coperchio e a calcolare un minuto in più del tempo previsto (quel numerino nascosto da qualche parte sulla confezione che richiede diverse ore di ricerca) è scientifico.

Ma l’argomento “pasta” in Italia è serissimo. Soggetto a riti irrinunciabili e a convinzioni solidificate nei secoli. Un cerimoniale da reiterare perfetto per trasmetterlo alle nuove generazioni. Le reazioni allibite sui social: “Butti i maccheroni e spegni? “E’ da gente che spezza gli spaghetti o mangia la pizza farcita con ananas, pollo e ketchup”. Non rispettare la dignità, tutta italiana, del fusillo di grano duro è grave. Anzi. Un sacrilegio. Lo chef stellato Gianfranco Vissani ha dichiarato: “La pasta cotta così è ‘risottata’. E’ un piatto che fa furore in Irlanda e America ma non rispecchia la tradizione della nostra Santa Pasta. Il metodo cuoci la pasta a fuoco spento si è trasformato sulla rete in un’immagine precisa. Il meme di un uomo con un uovo in bocca: da far sodo. Titolo: “Il metodo per risparmiare: sodare le uova tenendole dieci ore in bocca. La ricetta del premio Nobel Parisi”. Fondamentale respirare solo con il naso per non far calare la temperatura. Insomma, un percorso ascetico.

Altro suggerimento dai social. Utilizzare l’ascensore condominiale solo in salita o spegnere il motore dell’auto in discesa. Davvero geniale. E il metodo doccia fredda? Il bagno ghiacciato senza imprecazioni che disturberebbero i vicini, pensando al positivo effetto del miglioramento della circolazione sanguigna, è ancora lontano dalle nostre abitudini. E poi perché lavarsi a casa quando si va in palestra? Il vampiro energetico utilizza, con metodo altrettanto scientifico, impianti altrui. Si auto-invita a cena da generosi amici con la scusa dei lavori in casa. Sul posto fa una rapida doccia adducendo di avere il bagno inagibile e torna a casa profumato. Esistono però metodi meno invasivi. Come spegnere le spie degli elettrodomestici alla sera, prima di coricarsi, e fare i bucati di notte, quando costa meno. Concludiamo con il vestiario a cipolla. Ornella Vanoni, intervistata alla Festa del Fatto Quotidiano ha spiegato che durante la guerra si vestiva a strati. E se non è morta di freddo lei non moriremo neanche noi.

Quindi? Lo stile di abbigliamento a cipolla è stato già verificato dalla cantante. Che poi ha fatto pure una carriera stellare. Quindi potrebbe essere l’inizio anche della nostra ribalta. Una specie di iniziazione prima del successo. Resta un ultimo consiglio. E non è quello di nonna Vanoni ma della nonna che tutti abbiamo avuto e ci diceva: “Al freddo si sta bene sotto le coperte”. In due? La nonna non rispondeva al quesito perché ai suoi tempi non si parlava di certe cose coi nipoti. Ma sappiamo che in due ci si scalda molto bene corpo a corpo sotto il piumone. Non è d’obbligo partecipare alla rinascita demografica del Paese. L’importante è scaldarsi.

Caro bollette e risparmio energia, arrivano i primi freddi e sui social si scatenano i consigli ironici: “La doccia fatela in palestra,  più cene a lume di candela”
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.