Si è fatto un gran parlare della proposta S. 165 di Maurizio Gasparri, ripresentata per la terza legislatura, che vorrebbe riconoscere la capacità giuridica anche all’embrione e al feto. Ma a meno di una settimana dalla prima seduta delle Camere sono già 505 gli atti depositati con la speranza di vederli trasformati, prima o poi, in norme di legge: per la precisione 338 a Montecitorio e 167 a palazzo Madama. Spesso si tratta di boutade, provocazioni lanciate dai tanti peones per guadagnarsi un po’ di attenzione mediatica. In alcuni casi, però, i titoli delle proposte (i testi non sono ancora disponibili) suggeriscono i temi su cui le forze politiche hanno intenzione di battere nei prossimi mesi. Il M5s, ad esempio, ha portato depositato proposte su salario minimo, conflitto d’interesse, eutanasia e suicidio assistito che portano le firme di Giuseppe Conte; i due ex pm antimafia eletti nelle loro file – Federico De Raho alla Camera e Roberto Scarpinato al Senato – chiedono l'”istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere”. La premier in pectore, Giorgia Meloni, ha messo la prima firma su un progetto di legge “in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana su testi in materia di riduzione di orario di lavoro, delocalizzazioni, licenziamenti e numero identificativo sulle divise delle forze dell’ordine. La Lega, con Massimiliano Romeo, chiede “disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente”, mentre Enrico Costa di Azione esordisce con un suo vecchio cavallo di battaglia: la modifica della Costituzione per inserirvi il principio della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.

Chi invece cavalca tutti i feticci storici della destra è proprio Gasparri, neo-eletto vicepresidente del Senato. Tra i 13 testi che ha già depositato, oltre a quello sui diritti del concepito, si trovano i seguenti”Istituzione della Giornata della vita nascente“, “Ripristino della festività nazionale del 4 novembre” (il giorno delle forze armate), “Divieto dell’impiego di prodotti costituiti da infiorescenze di cannabis per uso ricreativo” (la cannabis light), “Reato di surrogazione di maternità commesso all’estero”. Edmondo Cirielli, parlamentare di lunghissimo corso rieletto con FdI, firma 18 proposte: spicca quella sull’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla vicenda dei marò arrestati in India nel 2012. Tra le altre, si segnalano due testi in materia di misure cautelari e responsabilità civile dei magistrati (oggetto dei referendum sulla giustizia falliti lo scorso giugno) e la richiesta di istituire “un Servizio nazionale militare di volontari per la mobilitazione” e “una fondazione per la promozione e la tutela del collezionismo minore“. Il record però ce l’ha Michela Vittoria Brambilla, deputata di Fi nota per tassi record di assenteismo, che però non le hanno impedito di presentare ben 45 ddl a inizio legislatura. Il tema è sempre lo stesso: “Affido degli animali in caso di separazione dei coniugi“, “Disciplina dei reati contro gli animali“, “Disposizioni per la tutela del benessere degli animali“, “Riconoscimento di conigli ed equini come animali d’affezione”. Compresa la richiesta di “Norme per garantire l’opzione per la dieta vegetariana e la dieta vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati”.

Sul matrimonio egualitario la senatrice M5s Alessandra Maiorino ripresenta il ddl già depositato la scorsa legislatura, intitolato “Disposizioni in materia di accesso al matrimonio e all’unione civile per tutti, nonché in materia di filiazione”: il testo aggiunge al codice civile la previsione secondo cui “Il matrimonio può essere contratto da due persone di sesso diverso o dello stesso sesso con i medesimi requisiti ed effetti”. Il deputato leghista Domenico Furgiuele, invece, vorrebbe “interventi per favorire l’accesso al credito per spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso”. Sul salario minimo, oltre alle due proposte presentate dal M5s (firmate da Conte alla Camera e da Mariolina Castellone al Senato) ne esistono già due del Pd (Simona Malpezzi al Senato e Mauro Laus alla Camera) e una di Sinistra italiana con Fratoianni, che specifica il riferimento al salario minimo legale, fissato in nove euro l’ora dal ddl dell’ex ministra del lavoro Nunzia Catalfo. Tre diverse proposte (Madia, Verini e Magi) chiedono di garantire il diritto di voto agli “elettori che, per motivi di studio, di lavoro o di cura, hanno temporaneamente domicilio in una regione diversa da quella di residenza”. Infine c’è il rieletto deputato della Lega Eugenio Zoffili, che ha le idee chiare sulle priorità: le sue prime tre proposte riguardano rispettivamente la “Disciplina delle attività professionali di tatuatore e di piercer“, l'”indicazione obbligatoria del contenuto di potassio e fosforo nelle etichette dei prodotti alimentari” e le “Disposizioni per la promozione dell’impiego del lievito madre fresco“. Alla faccia della crisi.

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