“Caro Fiore, ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive”. Inizia così la lettera del cdr del Tg1 inviata a Fiorello, dopo le polemiche nate da una precedente nota di protesta della rappresentanza sindacale per l’ipotesi di collocare il nuovo morning show dell’artista nello spazio di Tg1 Mattina. Il comitato di redazione del telegiornale del primo canale Rai, composto da Leonardo Metalli, Roberto Chinzari e Virginia Lozito, ha deciso di rivolgersi direttamente allo showman per sottolineare che non è in corso nessuna guerra, anzi. La redazione è pronta a discutere insieme per trovare una soluzione condivisa sulla collocazione in palinsesto dell’atteso nuovo programma di Fiorello su Rai1.

“Anche Renzo Arbore ebbe a che fare con un telegiornale che si frapponeva fra la sua geniale tv innovativa e l’informazione: era il Tg2 della notte, direttore Alberto La Volpe e il programma era ‘Indietro tutta’ del 1987. La redazione fu avvertita e si trovò presto un accordo“, scrive ancora il cdr nella missiva ricordando un precedente “illustre”. Quindi sottolinea: “Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive. Potevamo parlarne diffusamente con l’azienda, fare progetti insieme, lavorando reciprocamente a vantaggio degli ascolti. Forse non sarai stato informato, come noi del resto, che il Tg1 da qui a giugno avrebbe perso quasi 150 ore di informazione. Forse non sai che molti colleghi lavorano per quel prodotto con grande passione nel nuovo spazio concordato con la rete dopo anni di trattative. Ci sarebbe piaciuto condividere con te e con l’azienda queste brevi considerazioni. Il Tg1 ama gli artisti e li promuove da sempre, porte aperte a tutti e nessuno scontro tra professionisti della Tv. I titoli dei giornali non hanno evidenziato questo rispetto per il lavoro reciproco, hanno parlato solo di guerra a Fiorello, per questo ci teniamo a sottolinearlo: Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti“, conclude la lettera.

Ma non è tutto. In un’altra lettera, indirizzata ai colleghi, i membri del cdr del Tg1 si dicono “sconcertati da come la legittima difesa di uno spazio informativo e del proprio lavoro, di fronte ad una decisione sulla quale non c’è stato alcun confronto o informativa con l’azienda, venga trasformato pubblicamente in uno scontro da cortile, tanto più odioso in quanto ci mette in contrapposizione ad un professionista come Fiorello che tutti noi amiamo e stimiamo. Ci piace la sua satira, non ci piace la satira di cattivo gusto che banalizza tutto in dualismo elementare tra buoni e cattivi, che ridicolizza e diffama il nostro lavoro. Chiediamo rispetto per il lavoro di tanti professionisti, che in questi mesi stanno cercando di raccontare al meglio al grande pubblico la quotidianità e gli eventi straordinari, facendo il proprio dovere di giornalisti del servizio pubblico. Invitiamo i colleghi che criticano la nostra difesa del Tg1 a informarsi prima di vergare i loro commenti”. “Dall’azienda – concludono – ci è arrivata la notizia di un ripensamento sulla collocazione e quindi ha annullato l’incontro di oggi. Di conseguenza la nostra assemblea per ora viene rinviata. Resta la richiesta all’azienda di un incontro su questa tema. Per quanto riguarda Fiorello, noi teniamo a sottolineare che stimiamo e ammiriamo il suo genio creativo e a lui abbiamo scritto questa lettera che decidiamo insieme di rendere pubblica”.

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