Un colpo a destra e un colpo a sinistra. Un assist alla Lega nell’amministrazione della Regione Friuli Venezia Giulia con Massimiliano Fedriga, ma contemporaneamente anche un uppercut diretto al volto del sindaco uscente di Udine, Pietro Fontanini, anche lui leghista. Come non bastasse, un altro affondo in casa dei progressisti, per esprimere favore alla candidatura a Udine dell’ex rettore Felice De Toni, ma purchè si presenti con il centrodestra, e un colpo finale al Pd invitandolo a lasciare Sinistra-Verdi (che si stanno avvicinando ai Cinquestelle) se vuole che l’accoppiata Renzi-Calenda si allei con loro. A una settimana dai risultati elettorali non esaltanti la lista unica di Azione e Italia viva, Ettore Rosato, alter ego di Matteo Renzi, è tornato nella sua regione per smuovere le acque, cercare visibilità e gettare ponti per future alleanze, visto che in Friuli si voterà in primavera. Lo ha fatto a Udine, dove la lista ha ottenuto un significativo 12,99 per cento, terzo partito dopo Fratelli d’Italia (25,69 per cento) e Pd (21,86 per cento), e ha lasciato la Lega al 7,81 per cento. Sul piano regionale non è accaduto lo spesso, visto che la graduatoria (per il Senato) vede Giorgia Meloni al 32,29 per cento, Enrico Letta al 18,46, Matteo Salvini al 10,89 e Calenda all’8,23 per cento.

Convinto di poter fare l’ago della bilancia, oscillando in continuazione, ecco che Rosato (eletto in Campania e in Friuli contemporaneamente, ma a scattare è stato il primo seggio) ha dettato condizioni a destra e manca. Ha convocato una conferenza stampa per dire: “Domenica ha vinto la Destra, non il centrodestra. Noi festeggiamo perché in Friuli abbiamo fatto un buon risultato: due friulani in parlamento. Abbiamo piantato un seme che cambierà la politica italiana: nessun rapporto con Fontanini né coi 5 Stelle; col Pd vedremo”. Pungolato dalle domande, ha aggiunto: “Se il centrodestra candidasse De Toni, noi saremmo pronti a sostenerlo”. Riferimento furbo e ambiguo. Perché De Toni è da sempre indicato come un progressista, anche se riscuote apprezzamenti nel centrodestra. E così Renzi-Calenda potrebbero appoggiare il centrodestra a Udine, purché facciano fuori il sindaco uscente Fontanini.

L’avvocato Isabella De Monte, ex senatrice ed ex eurodeputata per il Pd, ora eletta con Azione-Italia Viva, è stata ancora più esplicita nei confronti del sindaco leghista che scadrà nel maggio del prossimo anno e che nel 2018 vinse per appena 200 voti: “Il voto è un preavviso di sfratto certificato dal fatto che siamo stati in grado di superare la Lega in città”. È così che spunta il nome di De Toni e l’adesione di Rosato & c. Il quale ha detto: “E’ un nome di alto livello, noi lo appoggeremmo se il centrodestra propone l’ex rettore”. Certo che De Toni è sempre stato indicato come un possibile candidato di centrosinistra e quindi il cappello messo da Rosato potrebbe mettere il Pd di fronte a un dilemma, visto che Azione-Italia Viva strizza l’occhio al centrodestra, ma lancia anche messaggi verso il centrosinistra purché abbandoni l’alleanza con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

La riprova si è avuta con l’ipotesi di ricandidatura del leghista Massimiliano Fedriga in Regione. Rosato, intervistato da Il Piccolo ha attaccato il Pd: “Sta facendo scelte molto irrazionali. Il suo obiettivo sembra essere quello di ricucire con i 5 Stelle. In Fvg vedremo quali saranno le proposte in campo, ragionando con tutti”. Anche sull’ipotesi di un clamoroso appoggio a Fedriga? “Non escludo nulla e non vedo nulla di clamoroso. Il nostro partito nasce dalla fusione di anime diverse, che arrivano dal centrodestra e dal centrosinistra. Quel che è certo è che non premieremo scelte trainate da populismi. Vedremo quale sarà il ragionamento politico che porrà pubblicamente Fedriga rispetto al prossimo mandato”. Il riferimento contrario ad accettare un accordo Pd-Cinquestelle e la disponibilità verso Fedriga la dicono lunga sulle intenzioni di Rosato: appoggiare Fedriga in Regione e un candidato di centrodestra strappato al centrosinistra a Udine.

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