Come spesso è accaduto negli ultimi anni avevo pensato domenica 25 di prendere in mano la scheda elettorale e votare gli unici due veri politici del nostro Paese: padre Alex Zanotelli e Papa Francesco.

Poi in questi giorni di fronte alle parole di Giorgia Meloni, agli atteggiamenti sbruffoni di Matteo Salvini, al doverci rassegnare a un Silvio Berlusconi “statista”, ho pensato che fosse giusto scegliere di salvare il più possibile il Paese dalla deriva “neo fascista “ e di punire i responsabili dell’annunciata vittoria della Destra ovvero il miglior alleato della Meloni & C: il Partito Democratico.

Se il Paese, infatti, finirà nelle mani della Destra è solo grazie alla nomenclatura del Pd che per salvare se stessa ha scelto di affondare il Paese. Senza nemmeno provare imbarazzo più di tanto il partito di Letta ha piazzato nei posti ben sicuri i soliti volti dei professionisti della politica (da Fassino a Franceschini e moglie etc), ha fatto risorgere Bobo Craxi candidandolo in Sicilia, ha continuato imperterrito per tutta la campagna elettorale a illudere gli elettori di una vittoria alla quale nemmeno Letta crede.

Sia chiaro: il Pd avrebbe avuto uomini e donne preparati e capaci da far arrivare in Parlamento ma ha preferito garantire la poltrona a chi, altrimenti, il 27 settembre non avrebbe un lavoro. Per questo il Pd va punito: il nostro voto contro il partito di Letta deve servire da lezione affinché dalle ceneri i leader possano comprendere che il Pd deve spazzare via l’ “usato garantito” per lasciare spazio a persone come Elly Schlein (37 anni).

I ben informati annunciano, invece, un partito a guida Stefano Bonaccini: una sorta di suicidio assistito.

Detto questo, stavolta, il bivio è stretto e pericoloso perciò dobbiamo evitare che la Destra possa cantare vittoria e trionfare con la nostra complicità.

In quest’ultimo mese ho girato l’Italia intera, parlato con centinaia di persone e mai come in questa campagna elettorale ho trovato persone decise a non turarsi più il naso (e fanno bene): ex presidenti di Provincia Pd; ex sindaci Pd; ex sottosegretari pronti a votare “altro” ma non il Pd.

Non ho alcuna intenzione, nemmeno io, di non sentire la puzza del Pd.

In queste ore mi sono confrontato con più persone, soprattutto ho parlato a lungo con un uomo di Chiesa, che la realtà (soprattutto la povertà) la conosce bene, la vive sulla pelle e sente tutta l’urgenza di non “abbandonare” la barca proprio ora.

Per questo ho deciso: sceglierò il meno peggio (i “finti” verdi – Sinistra (?) italiana e Giuseppe Conte) nella speranza che il 26 di settembre, il Centro Sinistra possa insieme difendere i diritti che ogni giorno sono minacciati dalla Destra di Meloni e Salvini.

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