“È morta oggi un’anziana signora che mi stava simpatica, ha fatto una vita bellissima e piena di responsabilità, vivendo in castelli e spostandosi a volte in carrozza. Mi dispiace per la sua morte, come mi dispiace per la morte di chiunque”. Così, in un tweet, Alessandro Gassmann ha commentato la recente scomparsa della Regina Elisabetta II. Parole che hanno scatenato un dibattito divisivo tra chi ha dato ragione all’attore e chi ha fortemente dissentito. “Non è una semplice persona anziana, è qualcuno che ha fatto la storia… è l’ultimo monarca di una storia che fu, che piaccia o no. È come suo padre che ha fatto la storia del cinema ed altri che fanno lo stesso mestiere no”, ha scritto qualcuno.

“Era un capo di Stato, una donna che, pur non avendolo scelto, ha fatto il suo lavoro egregiamente. Possiamo discutere della politica del suo Paese, ma lei era un’istituzione che merita il rispetto dovuto ad ogni figura istituzionale, non solo a quelle che stanno simpatiche a te”; “Che brutto tweet per onorare una Sovrana che nel silenzio e nell’ombra ha supportato tante decisioni storiche che hanno segnato la nostra vita. Lo ritengo quasi denigratorio e offensivo”, hanno ribadito altri. E ancora, c’è chi ha invitato l’attore a rimettersi sui libri: “Qualcuno regali ad Alessandro un libro di storia delle medie. Adesso che ha raccattato i cuoricini che agognava con la banalità del ‘semo tutti uguali’ magari gli dà un’occhiata e la prossima volta evita figure come chiamare anziana signora un Capo di Stato”.

C’è stato, però, anche chi si è detto d’accordo con il pensiero di Gassman: “Grazie Alessandro per le tue semplici e belle parole di cui condivido pienamente lo spirito”; “Sono pienamente d’accordo. Ha fatto la storia, ma cosa ha fatto per trovarsi dove si trovava? Cosa ha fatto…mi spiace perché era un essere umano come lo siamo tutti noi”; “Dici bene Alessandro, anche se ha avuto una lunga vita, mi dispiace, come per tanti altri… È umano”.

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