di Giuseppe Paris

Vent’anni fa, con il mio stipendio di quadro, potevo permettermi di portare la mia famiglia di 4 persone in vacanza in settimana bianca, al mare in estate e durante l’anno fare anche qualche week end in un centro termale o visitare una città d’arte. Potevo decidere di cambiare l’auto o di acquistare qualche oggetto voluttuario, senza ricorrere a prestiti. Ventisei anni fa, quando è nata la mia prima figlia in ospedale, ci hanno passato tutto l’occorrente per la mamma e la bambina; nel 2022 è nato il mio quarto figlio e i pannolini ce li siamo dovuti procurare noi, perché in ospedale non hanno i soldi per comprarli.

Morale: oggi rispetto a 30 anni fa siamo più poveri. Non solo le classi meno abbienti, ma anche il ceto medio. Invece che migliorare le nostre condizioni di vita, chi ci ha governato in questi ultimi 30 anni ci ha impoverito, ci ha tolto una parte di benessere. Gli stipendi dei lavoratori italiani sono i più bassi tra quelli dei paesi OCSE. Allo stesso tempo i ricchi sono diventati sempre più ricchi, accumulando ricchezza ai danni dei ceti medio bassi.

E allora andiamo a vedere chi ha detenuto il potere in questo trentennio: dalla 11esima alla 18esima legislatura la fanno da padroni la destra con Berlusconi & co, quindi anche Alleanza Nazionale (l’anteprima di Fratelli d’Italia), la Lega e la pseudo sinistra del Pd con i governi D’Alema, Prodi, Letta, Renzi e Gentiloni; poi i due governi tecnici di Monti e Draghi. Questa pletora di politici o presunti tali ci ha inflitto 10.000 giorni di malgoverno, sia che si trattasse di esecutivi di destra o di sinistra.

Tra poco più di venti giorni si vota: come può un impiegato, un operaio, un pensionato, un artigiano, un commerciante, un piccolo e medio imprenditore dare ancora fiducia a chi ci ha portato sull’orlo del baratro? Come si può pensare che i due schieramenti di destra e di sinistra a cui aggiungo il duo Renzi-Calenda, espressione dei poteri forti, possano rimediare ai disastri che hanno compiuto ai danni degli italiani? L’unica alternativa credibile rimane Giuseppe Conte e il M5S. Conte merita la nostra fiducia, in quei pochi giorni in cui gli hanno concesso di governare ha fatto cose egregie: certamente provvedimenti a favore dei ceti medio bassi. Ha avuto la determinazione e la credibilità per ottenere dall’Europa i fondi del Recovery, in misura superiore a ogni più ottimistica previsione. Aveva indirizzato questi fondi in larga misura verso l’ambiente e il sociale (sanità, istruzione, modernizzazione della Pa), in questo contrastando gli appetiti di Confindustria. Proprio per questo il suo secondo esecutivo è caduto.

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