“È in preparazione una circolare ministeriale che fornirà precisazioni in proposito”. Il ministero del Lavoro annuncia così un chiarimento sulla norma che discrimina i disabili durante il periodo di prova, segnalata ieri da un articolo de ilFattoquotidiano.it. Il nostro giornale aveva rilevato che il decreto firmato da Orlando, nato come recepimento di una direttiva europea sulla trasparenza dei contratti e in vigore dal 13 agosto, indicava gli “eventi” per i quali il periodo si interrompe senza conseguenze – come malattia, infortunio e congedi di paternità e maternità – senza menzionare però i congedi e permessi di chi ha la 104 o di chi assiste malati e anziani non autosufficienti. Vale a dire milioni di persone. Il tutto in un ambito, quello delle persone svantaggiate, dove trovare un impiego anche tra le quote d’obbligo delle imprese è un’impresa.

Due associazioni nazionali come Fish e Anffas avevano preso posizione chiedendo al ministero di rettificare la norma che a loro giudizio contrasta addirittura con la Convenzione Onu sui Diritti fondamentali delle persone con disabilità, cosa che non può essere perché è legge internazionale recepita dallo Stato, che non può sottrarsi. Dopo due giorni di sollecito, dal ministero è arrivata una breve nota che annuncia il chiarimento auspicato. “Gli eventi indicati nel comma 3 dell’art. 7 sono meramente esemplificativi, non tassativi e dunque esaustivi, di quelle situazioni di sospensione protette dal legislatore. Si fa presente che è in preparazione una circolare ministeriale che fornirà precisazioni in proposito”. Le associazioni l’aspettano, anche perché la norma è ormai in vigore da due settimane.

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